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BITM XXIII -  L'intervento di Camillo Bozzolo

Categoria: Sfide del turismo montano

Anno: 2022

BITM XXIII - L'intervento di Camillo Bozzolo

Relatore: Camillo Bozzolo - Direttore Sviluppo Aviation Gruppo SAVE

Tag associati: MobilitàInfrastrutture


Voglio fare un paio di precisazioni. Tante volte abbiamo parlato di Svizzera. C'è un passaggio obbligato per arrivare alla sostenibilità, e all'obiettivo di andare in vacanza senza auto. Ecco, bisogna tenere presente il termine “rottura di carico”, su cui tornerò tra poco. Ovviamente la montagna ha avuto un appeal incredibile negli ultimi anni. 10 anni fa la montagna era molto meno battuta, aveva delle stagionalità molto corte sia in inverno che in estate, e tutte le destinazioni montane hanno fatto un marketing mostruoso per promuovere la propria destinazione. Il Trentino-Alto Adige non è stato di meno. E tutti vogliono venire nelle nostre montagne, e di conseguenza l'offerta relativa è di altissimo livello, con costi che talvolta superano gli 800 euro a notte. Perché parlo di soldi? Perché alla fine ahimè ci si arriva sempre. Se qualcuno sta prenotando un albergo a 500 o 800 euro a notte, le sue pretese saranno molto più alte. Non si parla solo di offrire l'hub.

Faccio un esempio veloce: Shanghai è l'unica città che ha un treno a levitazione magnetica, per arrivare all'aeroporto si impiegano 7 minuti, a 580 chilometri all'ora. Un treno che pur essendo così veloce, è talmente scarno in termini di qualità del mezzo stesso, che viene utilizzato da poche persone. Tutti quanti finiscono in auto, mettendoci circa 45 minuti. Quando si fanno vedere i trenini che girano in Svizzera, si vede che sono trenini di un certo tipo. Se vogliamo dare quella che è un'offerta senza inquinamento al turismo, deve essere di qualità. Solo così si può mantenere il livello dei turisti al quale ci stiamo abituando. Abbiamo un territorio talmente vasto, abbiamo talmente tante cose da vedere, che non dobbiamo portare la gente sempre nella stessa destinazione, dobbiamo usufruire di tutto il territorio.

Chiudo parlando della rottura di carico. Penso al passeggero che arriva da lontano, non posso pretendere che una persona che atterra dopo 10 ore di volo, scenda in aeroporto per prendere un taxi, per poi prendere un treno verso la destinazione montana. Questa è la rottura di carico: quando pretendiamo un certo tipo di utenza non possiamo offrire servizi di questo tipo.

Fa sorridere che ogni sabato davanti all'aeroporto ci sono i pulmini dei vari 5 stelle delle vallate che non riescono a fare sistema. C'è un luogo dove vogliamo arrivare, ma c'è ancora tanta strada da fare.

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