Questa manifestazione è bella perché ogni anno ci porta a ragionare su un argomento che sta diventando sempre più importante per l'economia del Trentino e anche per la crescita del nostro territorio. Io faccio turismo dagli anni Settanta, c'è stato un cambiamento epocale nel capire, nel condividere, nell'interpretare e anche nell'agevolare questo importante fenomeno economico. Una volta non era considerato come qualcosa di economico. Una volta a Predazzo chiamavano i turisti “mangiatori di aria”: in quegli anni il turismo era vissuto così. In quegli anni la Provincia pensava all'agricoltura e all'industria. Il primo a pensare al turismo è stato l'assessore Vettore, che ha fatto la legge sui bagni, per costruire i bagni nelle camere d'albergo. Questo per dire com'era il turismo negli anni Settanta e come è oggi. Mi ricordo le battaglie fatte da Lazzaroni per la circonvallazione di Malè: non fu un'opera fatta solo per il turismo, era utile anche per chi abitava a Malè. Il turismo è cresciuto tantissimo: oggi sul giornale si dice che si tratta di una fetta del 15-20% del PIL.
L'importanza economica è indubbia, ma bisogna sottolineare anche l'importanza per la crescita occupazionale e anche culturale delle valli. La parola utopia non mi sembra fuori luogo in questo ragionamento. Mi piace far capire cosa è diventato il turismo da 50 anni a questa parte, da fenomeno per pochi a realtà importantissima per la nostra economia. Poi la parola utopia mi ricorda Loris Lombardini, grande testimone dell'utopia fin dagli anni Settanta.