Si parla del turismo di domani: il mio contributo parte da un tentativo di capire come questi nostri scenari attuali cambieranno nei prossimi mesi e anni. Quello che stiamo vedendo è che le proiezioni di ripresa del nostro settore non sono immediate. Molti studi ci confermano che fino al 2023 ci sarà un crescendo, per tornare poi sui livelli pre-crisi dal punto di vista del settore turistico. É anche vero che il turismo domestico giocherà d'anticipo.
Da un altro punto di vista, questa crisi ha anche accelerato alcuni processi. Se è vero che oggi nel mondo dei viaggi c'è una grande attenzione al tema della sicurezza, come si diceva poco fa, c'è anche una crescente sensibilità sui temi della sostenibilità e del viaggiare nel rispetto del territorio. Questi aspetti stanno crescendo in modo importante, con la pandemia che ha accelerato delle dinamiche già in essere. Il 76% delle persone intervistate nello studio Euromonitor International – Voice of Industry Sustainability Survey si aspetta per esempio di avere delle risposte più forti rispetto ai temi della sostenibilità dopo il Covid, laddove il 42% delle aziende dell'industria del viaggio a livello internazionale ha posticipato lo sviluppo di prodotti legati alla sostenibilità, proprio a causa della crisi.
Oggi siamo molto impegnati sul breve termine, però – come sottolinea il titolo dell'incontro odierno – è importante guardare anche al futuro un po' più lontano. A cambiare in meglio gli scenari della domanda turistica sarà ovviamente il vaccino. A dimostrare l'effetto vaccino è il rimbalzo azionario che alcune compagnie internazionali hanno avuto il giorno dell'annuncio del rilascio del vaccino Pfizer. Expedia, American Airlines, Marriott, hanno avuto grandi incrementi sui mercati azionari (laddove piattaforme che hanno avuto fortuna durante il lockdown ne hanno risentito negativamente, come è successo a Netflix e a Zoom). Va però detto che un'analisi McKinsey ci dice che il 44% delle persone programmerà un viaggio immediatamente dopo il rilascio del vaccino, laddove la popolazione restante non ha programmi in merito o nutre dei dubbi. Questo per dire che la ripresa ci sarà, indubbiamente, ma non sarà istantanea.
Nel libro preferito di mia figlia, un libro per bambini, i protagonisti incontrano nel loro percorso una serie di ostacoli, e ogni volta che si trovano di fronte a uno di essi viene ripetuta la frase “non si può passare sopra. Non si può passare sotto. Oh no! Ci dobbiamo passare in mezzo”. Ho voluto riportare questo esempio anomalo perché, anche con questa crisi, l'unica cosa che possiamo fare è attraversarla. Sappiamo che gli effetti negativi sono tantissimi, ma sappiamo anche che le crisi possono essere uno stimolo per l'innovazione.
In questo senso voglio portare la testimonianza di alcuni progetti nati nelle nostre 8 località Skirama, attorno ai temi chiave dell'innovazione, della sostenibilità, della gestione sul lungo termine e della comunità di relazioni, mettendo al primo posto chi vive nei nostri territori. Tra i progetti più interessanti c'è l'app Qoda, che ci dovrà permettere di gestire in modo intelligente gli assembramenti che potrebbero verificarsi sia presso gli impianti che presso i rifugi in quota.
Penso anche al progetto “Rifugi sostenibili”, nell'area del Tonale, dove si sta creando un nuovo sistema di gestione dell'energia e della filiera corta degli acquisti per affrontare il tema della sostenibilità a 360 gradi; in Paganella è poi nato un anno fa il Dolomiti Paganella Future Lab, un progetto che già da un anno sta scrivendo il futuro della destinazione, individuando i temi strategici per gli anni a venire; a Pejo è partito il progetto Pejo Plastic Free, che ha eliminato tutte le plastiche monouso dalla skiarea, e che proseguirà ancora con altre novità legate al tema della sostenibilità; infine c'è il progetto europeo Smart Altitude, a Madonna di Campiglio, per la gestione sostenibile degli località sciistiche, che verrà presto replicato nelle altre località Skirama.