Cerca interventi

Mostra tutti

Condividi

XXI BITM - L'intervento di Aldo Bonomi

Categoria: Sfide del turismo montano

Anno: 2020

XXI BITM - L'intervento di Aldo Bonomi

Relatore: Aldo Bonomi - Sociologo, direttore Consorzio Aaster

Tag associati: SostenibilitàCittà di TrentoResidentiFuturo del turismoMobilitàDigitalizzazioneInfrastruttureIdentità


Verso la Smart Land

Nei due interventi precedenti, in un caso si è partiti dalla tecnologia, dalla tecnica, e nell'altro caso è stato rivendicato il ruolo della prossimità e del radicamento territoriale. Se posso, la smart land è la sintesi tra l'innovazione e la prossimità. Quando io ne ho ragionato, ho detto che non c'è smart city senza smart land. Per territorializzare il ragionamento, bisogna stare molto attenti all'equilibrio tra Trento e le sue valli, nel senso che certamente molti tendono a dire “investiamo e facciamo di Trento la Smart city”, ma quella smart city non ci sarà se non ci sarà la smart land, soprattutto per quanto riguarda il tema del turismo.

Per capire cosa significa avere identità di smart land – e il Trentino è un modello da questo punto di vista – dobbiamo partire da tre parole chiave. La prima è comunicare. So benissimo che la rete induce una rappresentazione di comunicazione larga, e questo per il turismo è importante. Ma queste cose vanno coniugate con l'identità e con il territorio.

Un grande filosofo del Novecento si domandava “l'identità sta nel soggetto o sta nella relazione?”. Se vogliamo usare questa massima dentro le tematiche dell'oggi, la domanda è “la smart land si costruisce solo partendo dalla tecnica o invece partendo dalla relazione?”. Rispetto al dibattito a cui ho assistito, posso dire che ci vuole ovviamente un'innovazione tecnologica, ma allo stesso tempo ci vuole anche la prossimità del tessuto delle cooperative e della presenza sul territorio che ci è stata presentata poc'anzi.

Questo perché la smart land sta dentro un meccanismo della modernità, e nella modernità sono i grandi flussi del cambiamento che impattano nei luoghi, e che li cambiano culturalmente, antropologicamente, socialmente, economicamente. E quindi, schematicamente, la finanza è un flusso. É molto importante per esempio che il tessuto delle casse rurali rimanga un tessuto diffuso, perché è fondamentale il rapporto con le attività economiche, con le attività turistiche, e la prossimità dell'economia anche nelle valli. Anche le internet company sono un flusso, e quindi il vero problema è capire come ci si collega, e come si usano le internet company, e dunque come si costruisce un sistema territoriale che usa la tecnologia, un sistema di competenze che permette un umanesimo digitale, non una verticalizzazione. Le reti logistiche sono un flusso, e quindi, per esempio, il trenino della Val di Non è una rete soft fondamentale rispetto a un discorso di sviluppo turistico. Anche la manutenzione di una viabilità dolce è un meccanismo che costruisce la smart land. Il turismo è un flusso, e qui va ovviamente scomposto e ricomposto nei turismi, e quindi bisogna avere una capacità della coscienza di luogo, la coscienza della smart land di rapportarsi ai molteplici turismi, in un rapporto di “scegliere e comunicare il territorio”.

Aggiungo: il Covid-19 è un flusso. Quanti sono quelli che, dentro alla crisi del pieno (la metropolizzazione), durante quest'estate hanno cercato il vuoto, ovvero le montagne, i comuni piccoli. La smart land in primo luogo affronta il tema dell'Antropocene, che significa semplicemente che tutti quanti sappiamo che la crisi ecologica è uno dei grandi problemi dell'ipermodernità, per ritrovare l'equilibrio tra uomo e natura. Bene: la smart land è il luogo di equilibrio ecologico tra uomo e natura. Sono questi i contenuti che vanno comunicati, che il Trentino è una smart land, un territorio in cui il rapporto tra uomo e natura non è ancora squilibrato. Questo è un modello, che non deve riguardare solo i margini, ma anche le forme dell'abitare, la rigenerazione urbana. La smart land è una terra ecologicamente in divenire.

Il vero problema è che siamo nell'epoca del Tecnocene, della potenza della tecnica (ecco dove le due cose stanno insieme). Ma il Tecnocene significa umanesimo digitale. Faccio una provocazione: il problema non è mettere tra la Val di Non e Trento Amazon, il problema è tenere insieme le città di prima, i negozi di prossimità, le cooperative delle mele, ma senza rifiutare l'innovazione e il cambiamento.

Va poi detto che la smart land è anche il luogo delle forme di convivenza. Pensiamo a flussi come le migrazioni, come i problemi sociali. La smart land deve sviluppare anche una dimensione di comunità, ma senza avere nostalgia della comunità che c'era; la comunità che c'era va piuttosto portata dentro come memoria. La smart land è il luogo in cui si pratica una dimensione del welfare di prossimità, di comunità. Stiamo riscoprendo per esempio, nella drammaticità del lockdown, il valore della medicina del territorio.

È necessario interrogarsi sulla comunità operosa: qual è il modello di sviluppo? Come si produce, cosa si produce? Sarà un processo lento, di grande cambiamento, ma bisogna ovviamente ragionare su questi termini. Che cosa è la green economy se non un modello produttivo che incorpora il processo del limite del cambiamento? Ma ovviamente questo non può essere fatto nella maniera verticale; anche il modello delle cooperative deve innovare su questo.

Chiudo dicendo che il Trentino è, da questo punto di vista e per l'ennesima volta, un laboratorio, come lo è stato a suo tempo quando si parlava del distretto della neve. Bisogna capire come questo territorio saprà fare il passaggio nell'epoca dell'Antropocene e nell'epoca del Tecnocene.  

Articoli che potrebbero interessarti

Sfide del turismo montano

XXV BITM - L'intervento di Alessandra Priante

Relatore/i: Alessandra Priante - Presidente ENIT

Leggi intervento

Sfide del turismo montano

XXV BITM - L'intervento di Alberta Giovannini

Relatore/i: Alberta Giovannini | HR MUSE - Museo delle Scienze del Trentino

Leggi intervento

Sfide del turismo montano

XXV BITM - L'intervento di Elisabetta Bozzarelli

Relatore/i: Elisabetta Bozzarelli | Vicesindaca del Comune di Trento

Leggi intervento