La Vallagarina sta gestendo la questione momentanea, ma sta pensando anche al futuro. Per noi pensare al futuro vuol dire pensare che il turismo non sarà più quello che avevamo prima. Sarà diverso. Einstein diceva che “non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”. Dobbiamo pensare che le aziende nel futuro, uscite da questa pandemia, dovranno fare e ragionare e attrarre un turismo diverso. Oggi abbiamo parlato di visitatori, di quanti visitatori vogliamo nella nostra Vallagarina e nel nostro Trentino, di quanti visitatori arriveranno chiedendo di essere in sicurezza. Abbiamo parlato di ridurre i numeri e di alzare la qualità. I nostri albergatori e i nostri imprenditori turistici stanno lavorando sull'alzare la qualità e sull'alzare il prezzo che deve pagare il turista in Vallagarina. Se vogliamo arrivare ad avere numeri minori, e allo stesso tempo a far sì che le imprese possano continuare a stare in piedi, dobbiamo alzare il margine di spesa. Non c'è altra soluzione.
Bisogna alzare il margine e, allo stesso tempo far tornare i conti. In Vallagarina si sta lavorando proprio su questo, con gli asset più importanti della valle e anche di altre zone del Trentino, come l'enogastronomia, la cultura, dell'outdoor, del turismo slow. Il turista della cultura è un turista alto spendente, che viene nelle nostre città e valli per visitare i musei, per godere delle ciclabili, per mangiare e bere in modo unico: è un turista che spende in media 118 euro al giorno, in luogo di una una media di 83 euro al giorno. Questo è un turista che possiamo e dobbiamo tenere in Vallagarina, lavorando per farlo spendere di più. Come fare? Dobbiamo investire, dobbiamo migliorare – come stiamo facendo – le nostre strutture alberghiere, investendo soprattutto sul turista che vuole restare molti giorni sul territorio, non uno o due giorni, ma una settimana, due settimane, come del resto è successo quest'estate.