Nel novembre del 2020, mentre il nostro paese stava precipitando in un nuovo lock-down generalizzato a causa dell'aggravarsi dei contagi causati dal «corona virus», nelle sale di Palazzo Roccabruna a Trento si svolgeva la XXI edizione della Borsa del Turismo Montano.
Un'edizione molto particolare – svolta per la prima volta tutta «da remoto» – ma fortemente voluta dagli organizzatori: nella desolazione generale provocata da una comunità attonita di fronte ad un virus che tornava a far ammalare e ad uccidere, in un momento storico in cui tutte le manifestazioni venivano quotidianamente annullate o rinviate, i promotori della Borsa del Turismo Montano hanno ritenuto importante dare un segno di speranza e di “normalità”, proponendo una nuova formula della manifestazione e sperimentando inedite modalità di discussione che sarebbero poi diventate prassi diffusa.
Nonostante i tantissimi dubbi che hanno accompagnato l'organizzazione della manifestazione fino alla sua vigilia, ne è scaturita una manifestazione di alto profilo, che non solo è riuscita a coinvolgere e ad entusiasmare gran parte delle categorie che s'interessano e si occupano, a diverso titolo, di turismo montano, ma che ha saputo anche essere un vero e proprio laboratorio per sperimentare modalità nuove di confronto: una location fisica con i moderatori e relatori o ospiti della manifestazione coinvolti da remoto e messi in rete da una diretta su social network, che ha consentito un'ampia partecipazione alla manifestazione, con numeri che hanno superato di molto tutte le precedenti edizioni. L'edizione dello scorso anno – i cui atti sono raccolti in questo volume – dimostra quello che abbiamo dovuto tutti ben presto imparare: la pandemia ha stravolto il modo in cui si sono svolte, negli ultimi decenni, le pratiche umane e comunitarie: da come si lavora al modo in cui si trascorre il tempo libero, dalle regole che governano le relazioni sociali alle abitudini con cui vengono gestiti gli scambi economici.
Tra i molti cambi di paradigma, quello che riguarda le modalità attraverso le quali si fa “turismo” – ovvero si viaggia nel mondo, per svago o per curiosità, alla ricerca di un contesto diverso da quello in cui si vive – appare particolarmente interessante per le dinamiche che riguardano il Trentino. Almeno per due ordini di opportunità: il primo è legato alla consapevolezza che il turismo rappresenta un segmento cruciale dell'economia provinciale; il secondo riguarda invece la consapevolezza che i territori di montagna, per le loro strutturali peculiarità, possono giocare un ruolo da protagonista in una nuova fase di sviluppo turistico.
Questi temi, declinati in argomenti operativi, saranno al centro anche della XXII edizione della Borsa del Turismo Montano che si terrà a Trento nel mese di novembre 2021 e che avrà come titolo «Un'agenda per il nuovo turismo». L'iniziativa, promossa dalla collaborazione tra la Confesercenti del Trentino, la Provincia, il Comune e la Camera di Commercio di Trento (e con il concorso di gran parte degli enti, delle associazioni e degli operatori privati che ruotano attorno al mondo dell'accoglienza turistica), si pone da oltre vent'anni l'obiettivo d'indagare le mutazioni del mondo del turismo, nella consapevolezza che questo settore sia fondamentale per la salute economica dei territori di montagna. Anche quest'anno, in linea con le venti edizioni precedenti, la manifestazione si conferma come un'occasione importante per discutere sul nostro futuro turistico: e se progettare è sempre stato importante, oggi lo è ancor di più. I tempi incerti che attraversiamo si chiedono di proiettarci verso il futuro con consapevolezza e coraggio, dentro un progetto collettivo, costruito assieme.
