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XXI BITM - L'intervento alla sessione finale di Luca Oliver

Categoria: Tutela del territorio

Anno: 2020

XXI BITM - L'intervento alla sessione finale di Luca Oliver

Relatore: Luca Oliver - Presidente delle Acli Trentine

Tag associati: SostenibilitàSviluppo economicoFuturo del turismoEmergenza sanitariaIdentità


Siamo essenzialmente un'associazione di cittadini, e aver sentito questa grande attenzione sul tema della sicurezza negli interventi precedenti è sicuramente molto positivo. Ci troviamo spesso a dibattere su questo tema, ma voglio sempre ricordare che si tratta di rispettare delle regole, poi l'interpretazione che vogliamo dare al fenomeno rimane nella sfera privata, non modificando la nostra attitudine nell'applicare le regole.

La pandemia sta generando anche in Trentino conseguenze economiche e sul mercato del lavoro, su quelle che erano già le fragilità in atto, conseguenze che misuriamo oggi ma che misureremo ancora di più nei prossimi mesi. Chiediamo grande attenzione alla politica e a tutti gli attori in campo, affinché nessuno venga lasciato indietro. Naturalmente parlare di turismo significa parlare di persone che hanno capacità di spesa, che hanno la voglia di frequentare i territori, e questo può essere solo a condizione che si ponga attenzione a mantenere ben salda la società.

Le riflessioni e le suggestioni che sono emerse in questi giorni sono state tante. Me ne sono segnate alcune. È evidente che la pandemia ci ha insegnato come la prossimità sia l'elemento chiave, soprattutto in un territorio complicato e difficile come il nostro. Partiamo da questa fotografia e portiamola con noi: prima della crisi si andava in una direzione completamente opposta, con i grandissimi player del mercato online a caratterizzare il futuro.

Dobbiamo poi essere consci che il potere dell'uomo è diventato talmente forte da riuscire a condizionare l'ambiente. Questa capacità, che spesso ci porta a dibattere su elementi negativi, può essere anche la fonte di cambiamenti in positivo. Abbiamo le tecnologie e le intelligenze per modificare l'ambiente anche in tal senso. L'esperienza della montagna in questo è centrale ed è stata illuminante in passato: il fatto di dover convivere con limiti evidenti ci ha portato a trasformare questi limiti in opportunità.

Il popolo trentino, con la sua storia, può testimoniare come si sia riuscito a inventare tutta la legislazione sui beni comuni, le regole, la cooperazione, l'autogoverno. Questo doverci confrontare quotidianamente con importanti limiti ambientali, territoriali ed economici ci ha portato a immaginare le formule di un autogoverno, che da qualche decennio ci hanno consentito la costruzione di un'autonomia. Tutti questi elementi sono il frutto della capacità di immaginare la convivenza in un territorio complesso, fragile e difficile da affrontare.

Riprendendo la complessità del territorio in cui viviamo, la montagna deve tornare a essere un laboratorio per uno sviluppo sostenibile. Certo, è un termine abusato, ma non per questo il suo significato perde di valore: non si può puntare a uno sviluppo che non sia sostenibile, in particolare in territori montani. In questa visione il turismo è centrale, perché non vedo un'altra attività economica per la quale è così importante riuscire valorizzare le risorse locali.

Concludo citando un'esperienza che abbiamo promosso nel percorso “Ricostruire Comunità”. All'interno di questo progetto abbiamo voluto sperimentare, nella zona del Primiero, un percorso fatto di numerosi incontri: da questi dialoghi è nato un patto, sottoscritto con tutte le categorie, per lo sviluppo sostenibile del Primiero, basato proprio su una reinterpretazione del turismo. Da questo patto stanno nascendo in questi giorni nuove progettualità, a dimostrare come la mediazione, la condivisione, la possibilità di far tesoro delle istanze del territorio, possano trasferirsi dentro a un'attività economica, che spesso vede invece contrapposizione tra i vari soggetti.

Penso che oggi, grazie a Confesercenti, abbiamo rappresentato le categorie più importanti del Trentino. Partiamo da qui, da un patto tra di noi per il quale il valore di un processo condiviso e partecipato è il valore assoluto, l'unico sul quale si può costruire un futuro sostenibile. 

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