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XXI BITM - L'intervento di Luca Rigotti

Categoria: Agriturismo

Anno: 2020

XXI BITM - L'intervento di Luca Rigotti

Relatore: Luca Rigotti - Presidente del Gruppo Mezzacorona

Tag associati: SostenibilitàSviluppo economicoResidentiEnogastronomiaIdentità


Il settore agricolo e quello turistico sono determinanti dal punto di Ivista economico, e la loro sinergia diventa sempre più fondamentale. Il settore agricolo beneficia ovviamente dei tanti ospiti che vengono a visitare il Trentino, avendo l'opportunità di presentare i propri prodotti nonché un lavoro che viene fatto in modo etico. I nostri visitatori, quando rientrano a casa, sono poi i consumatori dei nostri prodotti. Non a caso vediamo che il turista di anno in anno apprezza sempre di più la visita delle nostre aziende che si sono attrezzate per l'ospitalità, per presentare i processi produttivi. Credo che questo sia un grande beneficio per il settore agricolo.

D'altra parte il territorio e il settore turistico beneficiano dell'impegno quotidiano degli agricoltori nella manutenzione del territorio stesso. Quello agricolo è infatti un territorio mantenuto bene, sia sotto l'aspetto visivo che sotto l'aspetto dell'idrogeologia. Dove il territorio non è coltivato ci sono spesso grossi problemi idrogeologici.

Si parlava prima di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Sicuramente la sostenibilità economica è alla base di tutto, perché senza economia non è possibile immaginare nuovi progetti. Per quanto riguarda la sostenibilità sociale le nostre aziende danno posti di lavoro, mantengono le persone nelle valli e sostengono l'economia. Le persone che restano nei territori, va sottolineato, mantengono inoltre le tradizioni, che sono una ricchezza. Gli abitanti trentini, numericamente parlando, potrebbero risiedere tutti nella Valle dell'Adige. Ma quale sarebbe la perdita che avremmo in termini di ricchezza territoriale, di cultura, di tipicità? Sulla sostenibilità ambientale, poi, il mondo agricolo trentino ha iniziato un percorso importante già dagli anni Novanta.

Questa consapevolezza non è diffusa nella società civile, ma questo percorso ha portato ad una salubrità dei prodotti e un'etica nel lavoro e ad un rispetto del territorio e delle persone che lo vivono. Faccio un esempio: il Trentino è l'unica provincia in cui tutta la viticoltura si certifica con una certificazione nazionale di produzione integrata per la produzione dell'uva, e ora moltissime cantine stanno raggiungendo la certificazione del vino. Questo significa che c'è una grande consapevolezza nel mondo agricolo e che il territorio va rispettato. Per le aziende questo è un costo, meglio, un investimento per il futuro. La società civile è sempre più sensibile a questi concetti, ed è giusto impegnarsi per riuscire a trasmettere al turista il nostro rispetto nei suoi confronti e nei confronti dell'ambiente che ha scelto di visitare.

Nelle tante difficoltà che ci sono oggi dovute alla pandemia, il settore agricolo riesce ancora a mantenere le proprie posizioni, ma deve diventare sempre di più un fattore determinante per la valorizzazione del territorio. E questa sinergia con il mondo del turismo, che tanto ha fatto per il Trentino, deve essere valorizzata ulteriormente. Siamo sulla strada giusta: non è semplice fare sostenibilità nel mondo agricolo e ottenere anche un fattore economico a fine anno, però abbiamo iniziato da tanti anni, e proprio per questo, siamo visti a livello nazionale con rispetto. La nostra forza è quella di avere iniziato trent'anni fa, rispetto ad altri che hanno iniziato da poco. Dobbiamo continuare su questa strada. 

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