Guardando lo scenario nel suo complesso, possiamo dire che siamo stati fortunati ad avere un'estate che ha sopperito alle mancanze della tarda primavera. Quello che sarà è tutto da scrivere: quello che dobbiamo fare è prepararci a una ripresa – speriamo primaverile – in modo innovativo, dal punto di vista tecnologico e dal punto di vista del prodotto, presentandoci con un sorriso per fare in modo che questa vacanza esperienziale che comunichiamo a tutti, possa poi essere vissuta in maniera perfetta dal nostro turista.
Alla luce di quanto sta accadendo, abbiamo messo un po' in disparte il periodo del Natale, mancando le attrazioni che negli ultimi anni hanno fatto sì che avessimo anche una stagione invernale: parlo per esempio dei mercatini e degli eventi per i bambini, che quest'anno sarà difficile ripetere. Puntiamo dunque alla primavera, e le innovazioni che metteremo in campo saranno quelle che abbiamo già testato peraltro nella stagione passata, come il fatto di insistere di più sull'allargamento del nostro territorio. I nostri 4 cavalli di battaglia, che sono la vela, il bike, il trekking e l'arrampicata, si prestano bene al tema dell'isolamento e a un'offerta turistica che non sia di massa. Continueremo quindi a curare e ad allargare il nostro prodotto, collaborando ancora di più con le zone di Ledro, di Comano e di Brentonico. Il fatto di allargare i confini è un vantaggio, soprattutto con l'avvento di prodotti e tecnologie che permettono altri tipi di turismo all'aria aperta, come per esempio la bicicletta a pedalata assistita.
Dall'altra parte vorremmo anche istituire la possibilità di frequentare meglio il nostro territorio in termini di conoscenza, perché abbiamo ancora molto da scoprire proprio a livello territoriale. Dobbiamo organizzare questi tesori nascosti con una presenza qualitativamente elevata di turisti, riducendo invece il numero.
La tecnologia va indubbiamente applicata al turismo: sentendo chi mi ha preceduto mi sembra che tutti abbiano concordato che si tratta di un servizio, e che dobbiamo identificarla in tal senso. Io penso che ci sia bisogno di fare tanta formazione, per capire come utilizzare la tecnologia in modo efficace. Vedo tanti imprenditori che effettivamente introducono nelle proprie attività i principali processi tecnologici, per poi però utilizzarli male. Sono convinto del resto che dal punto di vista tecnologico dobbiamo sfruttare al meglio le innovazioni, pur evidenziando l'importanza dell'aspetto umano nel mondo dell'accoglienza turistica, dalla comunicazione in poi.
Noi del Garda trentino siamo stati abituati bene, potendo contare su circa l'80% del turismo straniero. Quest'anno ci ha invece indotto a implementare la nostra promozione sull'Italia; ci eravamo un po' dimenticati del turismo locale e nazionale, e oggi dobbiamo investire molto di più in tal senso. L'esperienza che abbiamo avuto alla chiusura dei confini regionali, con la calata dei bolzanini (che di solito frequentano il basso lago) sull'alto lago ci ha fatto capire quanto possiamo offrire in termini turistici anche in questo senso. E di certo per noi sarà un vantaggio per il futuro il fatto che gli italiani stessi abbiano provato il Garda Trentino, e che ne siano rimasti soddisfatti.