Sono reduce dall'assemblea di ieri dell'Associazione, con oltre 200 partecipanti. Uno degli interventi più apprezzati è stato quello del professor Roberto Poli dell'Università di Trento, sociologo e esperto di studi di futuro sistemi anticipanti, che ci ha parlato del turismo e più in generale della società e dell'economia che verrà. Ha suscitato molto interesse negli operatori economici e albergatori.
La riflessione sul futuro oggi non può che prendere avvio dagli effetti dell'emergenza sanitaria, evidenziando che la pandemia ha accelerato alcuni processi già in essere nel mondo del turismo: transizione verso un turismo diverso, a partire dal turismo di prossimità, potenzialità dello smart working per il turismo delle valli, la sostenibilità dei prodotti turistici. Tutto questo è innegabile, ma non si può però immaginare una direzione di marcia unica, senza sbavature, senza resistenze. Il nostro modello di sviluppo economico e sociale – quello capitalistico per intenderci – ci ha mostrato di essere in grado di far convivere scelte economiche, sociali e culturali diverse, talvolta perfino contrastanti, magari in un mercato di consumo di massa segmentato per differenti modelli culturali e aspettative di consumo.
Chi si aspetta una linea evolutiva di cambiamenti immediati e coerenti rischia di essere deluso o di provocare danni. E penso anche che le scelte politico amministrative che spingono in questa direzione devono essere prudenti. Bisogna avere fiducia nella forza regolatrice del mercato e nell'intelligenza dell'impresa, da intendersi entrambe come cause e artefici del cambiamento.
Ci potranno certamente essere contraddizioni, fallimenti e vittorie, ma sarà il mercato, anche quello turistico, che spingerà il cambiamento interpretando l'evoluzione di mentalità, culture e propensioni dei consumatori.
Le scelte di carattere politico-amministrativo sono comunque molto importanti. Queste dovrebbero essere supportate da una visione strategica e di futuro che tenga conto dei cambiamenti climatici e demografici, e della sostenibilità ambientale, economica e sociale, con obiettivi e politiche coerenti. Questo vale anche per il turismo. Sarebbe importante che la combinazione tra strategia e scelte concrete fosse consapevole, e che le azioni di tutti gli attori che hanno responsabilità in questi contesti e verso l'opinione pubblica fossero in grado interpretare tale esigenza di strategie e scelte concrete.
Il cambiamento è dunque in corso. Non si può forzare la direzione di marcia, ma bisogna avere fiducia nel mercato e nelle imprese e nello stesso tempo accompagnare e facilitare questo cambiamento. Il sistema turistico trentino va assecondato nelle sue parti più innovative e per certi versi pionieristiche, nonché governato nel suo processo di cambiamento.