Come Cooperazione Trentina abbiamo storicamente un inserimentoforte nella realtà sociale ed economica del Trentino. Il momento drammatico che stiamo vivendo ci costringe a rivedere i modelli di sviluppo e i modelli di approccio all'ambito turistico per il futuro.
C'è il cosiddetto turismo di massa, relativamente al quale, in Trentino, immaginiamo solo quello legato agli impianti di risalita, un certo tipo di turismo mordi e fuggi – un turismo che comunque ha dei numeri importantissimi dai quali il Trentino non può prescindere. Ma c'è anche un altro tipo di turismo, più legato al benessere, ai nostri territori, alla salubrità della nostra terra, agli spazi, ai nostri prodotti.
Oggi questo potrebbe essere un turismo di nicchia, ma la pandemia ha fatto scoprire a tantissime persone questo mondo. Dobbiamo vendere e promuovere queste nostre caratteristiche, e credo che da questo punto di vista l'importanza della Cooperazione di poter disporre di una rete - fisica, non tecnologica - sul territorio sia molto alta.
Parliamo di quella rete fisica rappresentata da quei piccoli presidi dei negozi di comunità, che ci viene fortemente invidiata: ci sono tante Regioni e tante Province che soprattutto in questo periodo vengono da noi per studiare questa nostra modalità di fare commercio, di fare comunità, di fare socialità, che è molto apprezzata e che per noi è un patrimonio storico che talvolta non apprezziamo sufficientemente. A questi punti vendita spesso associamo anche gli sportelli bancari, o spesso anche altri servizi come il piccolo bar o il piccolo locale in cui connettersi utilizzando la rete tecnologica. Questo è sicuramente un presidio importante nel modificare il nostro approccio nel proporre il Trentino; è evidente che quando proponiamo questo modello proponiamo anche i nostri prodotti, a filiera corta, sostenibili, legati al nostro territorio. Nel mondo della cooperazione da questo punto di vista abbiamo grandi eccellenze, e credo che un'integrazione maggiore tra il mondo agricolo il turismo sia fondamentale, perché l'agricoltura serve anche a tutelare il benessere, il territorio, la sostenibilità ambientale e via dicendo, e per questo va valorizzata.
Arrivo al tema di oggi. Dal mio punto di vista posso dire che l'ente pubblico ha fatto un grande sforzo per dotare il Trentino di dorsali e di reti tecnologiche; dobbiamo fare uno sforzo forte, in tempi rapidi, sia nel pubblico che nel privato, per far sì che quelle reti tecnologiche consentano a tutti di connettersi. Parlo degli alberghi, dei piccoli negozi, degli impianti sciistici e di tantissime altre realtà. Oggi è impensabile un turista che si muove sul territorio non abbia la possibilità di connettersi con il mondo, sia per avere accesso ai social sia per aspetti lavorativi.
In Trentino da questo punto di vista siamo a buon punto; serve fare l'ultimo miglio. Dobbiamo connettere le realtà economiche e i singoli cittadini, soprattutto ora che lo smart working rappresenta una realtà alla quale siamo tutti abituati.
Se il Trentino riuscirà a tenere in considerazione questi aspetti e a vendere il proprio stile di vita a contatto con la natura, la Cooperazione ci sarà, anche con dei progetti innovativi. Pensiamo per esempio ai punti di coworking tecnologicamente all'avanguardia che stiamo realizzando in questi mesi; o alla piattaforma di e-commerce inTrentino.com, rivolta all'ambito turistico per vendere il “territorio delle emozioni”, attraverso la quale il turista può ottenere dei prodotti locali, creando così un legame forte con il Trentino.La Cooperazione c'è, in sinergia con l'ente pubblico e a disposizione delle altre realtà economiche, per cercare di agevolare questa migrazione.