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XXI BITM - L'intervento di Rocco Scolozzi

Categoria: Sfide del turismo montano

Anno: 2020

XXI BITM - L'intervento di Rocco Scolozzi

Relatore: Rocco Scolozzi - Ricercatore presso l'Università di Trento

Tag associati: Sviluppo economico


Le competenze necessarie 

Quest'estate ho partecipato a una conferenza che, a causa dell'emergenza sanitaria, è stata fatta in modo diverso: si sarebbe dovuta tenere a Bergen, in Norvegia, ma si è tenuta invece online, con tanto di avatar. Questa modalità inizia a essere talmente diffusa che oggi ci sono perfino delle realtà che producono dei vestiti tridimensionali per avatar.

Questo per dire che il futuro che ci aspetta sarà molto diverso dal presente che conosciamo. È questo di cui mi occupo: aiuto individui, comunità e organizzazioni a pensare futuri plurimi. Esistono infatti futuri probabili, di cui abbiamo qualche avvisaglia dai dati, ma anche futuri plausibili, quelli che non abbiamo ancora previsto, nonché quelli semplicemente possibili. La capacità di allargare la nostra libreria mentale ai futuri possibili è una competenza che andrebbe coltivata dal ciclo della scuola dell'obbligo fino ai decisori e dirigenti.

Cosa significa allargare la propria mappa di futuri possibili? In concreto significa sviluppare delle strategie a prova di futuro. Faccio un esempio. Pensiamo al problema di parcheggiare le auto in città. Un architetto potrebbe pensare a un parcheggio multipiano, una struttura che richiederà ingenti investimenti e molti anni per la sua costruzione. E se tra dieci anni, quando quel parcheggio sarà completato, le automobili saranno estremamente più piccole o diverse, tali da rendere inutile e persino problematica quella costruzione? Avere delle strategie a prova di futuro significa pensare a delle soluzioni che siano adattabili a futuri diversi, che possano, già a livello progettuale, durare almeno 50 o 100 anni. Non c'è il bisogno di fare previsioni: sappiamo però che tra 10 o 30 anni le auto non saranno più come oggi.

Questo modo di pensare può essere applicato nella vita individuale, nella propria carriera lavorativa, nella gestione di un'azienda. Il fatto è che, come disse Gaston Berger, “Più veloce va l'automobile, più lontano devono illuminare i fari": in una società più veloce, in cui i cambiamenti sono più veloci, c'è bisogno di andare più in là.

La complessità della realtà di oggi richiede nuove abilità che consentano alle persone di orientarsi in contesti sempre più incerti. Un ombrello che racchiude più competenze è la Futures Literacy, per capire il contesto, per capire i cambiamenti e le conseguenze locali dei grandi cambiamenti, per identificare le tendenze e visualizzare scenari diversi, per determinare in modo collaborativo i futuri desiderabili, e infine sviluppare prototipi per avvicinarci a questi futuri.

L'attitudine di una comunità rispetto al futuro non deve essere passiva, né reattiva. Deve essere invece pro-attiva, per decidere una direzione condivisa. L'augurio è avere la capacità di immaginare futuri plurimi ed esserne protagonisti. 

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