Chiamiamo la nostra società la “società Alzheimer” perché non riusciamo a ricordarci cosa è successo ieri, e viviamo nella paura dell'oggi. Basti pensare all'ultimo ventennio: abbiamo avuto l'11 settembre, con il terrorismo internazionale; abbiamo avuto la lunga crisi finanziaria; e ora abbiamo la crisi sanitaria. Abbiamo vissuto già delle crisi globali, ma ogni volta siamo impreparati.
Sicuramente il turismo ha permesso al Trentino una crescita economica e sociale, aiutando anche a evitare lo svuotamento delle valli. L'artigianato è fortemente collegato al turismo: basti pensare che durante la crisi economica degli anni scorsi le ditte artigiane hanno sofferto di meno nelle zone più marcatamente turistiche.
In Trentino abbiamo un'impresa artigiana ogni 50 abitanti circa, nelle valli come nelle città. L'artigianato a mio avviso ha due funzioni nei confronti del turismo. Una passiva, con il supporto che può dare al mondo del turismo (pensiamo all'impresa artigiana che offre i servizi informatici, all'impresa edile, alle imprese del trasporto e via dicendo); e una attiva, sulla quale dobbiamo lavorare di più. Il turismo è in fondo la messa a conoscenza del territorio da parte di chi arriva su questo territorio; non si parla solo degli aspetti ambientali o ricettivi, ma anche della parte produttiva del territorio, con l'artigiano che può dare delle possibilità alternative al turista.