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XXI BITM - L'intervento di Vittorio Messina

Categoria: Turismo in Italia

Anno: 2020

XXI BITM - L'intervento di Vittorio Messina

Relatore: Vittorio Messina - Presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti

Tag associati: IstituzioniSviluppo economicoLavoroEmergenza sanitariaOver turismFormazione


Chiaramente la domanda di quest'anno è complicata, a causa del momento che stiamo vivendo. Ampliando la panoramica a livello nazionale, possiamo dire che c'è da stare poco allegri.

A marzo, quando il turismo urbano stava terminando la propria stagione e tutti gli altri turismi stavano per iniziarla, è arrivata la pandemia. Eravamo convinti che la cosa si potesse superare già con il ponte della Pasqua 2020; abbiamo poi spostato l'asticella in estate, poi in autunno. Ora l'abbiamo spostata a Pasqua 2021, pur nella convinzione che buona parte del 2021 sarà una fotocopia del 2020. Sappiamo che deve essere trovato un vaccino, che dovrà essere testato, e che una volta che sarà finita la campagna di vaccinazione ci si scontrerà con un impoverimento generale della popolazione, e di quella fascia che ci dà numeri significativi. E oggi il turismo è fatto di grandi numeri. In Italia rappresenta del 13% del Pil, percentuale che chiaramente è fatta dal turismo delle grandi città d'arte, che personalmente non mi entusiasma perché presuppone degli “intruppamenti” di persone, ma si tratta pur sempre di un turismo che ha dato grandi soddisfazioni economiche.

Non ci sono dubbi, quando un turista straniero pensa all'Italia pensa prima di tutto a Venezia, a Roma, a Firenze. Ma, vista soprattutto la situazione attuale, il turismo cambierà. Dovremo fare i conti con distanziamenti e contingentamenti, si cambierà il modo di pensare e di fare il turismo. Spostare questi grandi numeri nei borghi, nelle montagne, richiederà però del tempo. Sarà necessario spostare anche i posti letto, attrezzare delle zone che oggi non sono pronte, e via dicendo. Questo determinerà una riduzione di questa percentuale di PIL, e determinerà anche una fuoriuscita di una parte delle persone che oggi fanno turismo. È facile insomma parlare di cambiamento, ma è più difficile adattare il cambiamento a questo mondo economico.

È chiaro che oggi abbiamo una situazione di emergenza, abbiamo la necessità di traguardare le nostre imprese all'indomani della fine di questa crisi, per consentire di mantenere integra questa struttura economica che sarà in grado, alla ripartenza, di poter fare da traino all'intero sistema economico nazionale. Il turismo non è una semplice voce nel bilancio dello Stato, è un comparto economico importantissimo, che va tutelato. Accanto a questo occorre mettere in pratica quello che abbiamo detto negli ultimi anni, ovvero aumentare per esempio l'importanza dei turismi che una volta venivano considerati secondari, ma che oggi assumono grande centralità. Dobbiamo ripartire da qui, nonché dalla formazione degli operatori e dall'innovazione tecnologica. 

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