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XXII BITM - L'intervento di Daniela Vecchiato

Categoria: Marketing per il turismo

Anno: 2021

XXII BITM - L'intervento di Daniela Vecchiato

Relatore: Daniela Vecchiato - Direttrice dell'Azienda per il Turismo Alpe Cimbra

Tag associati: APTDigitalizzazioneIdentità


I social sono una realtà, non mi porrei nemmeno più la domanda su quali e come: sono un modo di comunicare, ormai molto più potenti della tv e della carta stampata. Scopriamo prima le notizie sui social che sui canali convenzionali. Non solo danno informazioni, creano delle tendenze. Siamo convinti di creare un trend quando in realtà è già nato e lo subiamo, senza rendercene conto. In tutto questo le destinazioni hanno sicuramente un ruolo importante, ma hanno anche una grande responsabilità nel riuscire a essere sul pezzo, e quindi anche di avere al loro interno delle competenze che oggi devono essere sempre più skillate. Abbiamo visto i video promozionali del Trentino e della Paganella: ma chi fa poi queste cose all'interno?

Pensiamo per esempio a TikTok: per ora non lo usiamo, perché all'inizio si era guardato a questo strumento come a qualcosa di ristretto ai giovanissimi, e infatti lì si parla quasi un'altra lingua, Questo deve essere ben chiaro, non posso declinare il medesimo contenuto su tutti i social, da TikTok a Pinterest, ognuno di questi strumenti ha un linguaggio diverso, che cambia, molto spesso per cambiamenti della rete stessa. Chi si occupa di comunicazione oggi pensa di essere il soggetto che determina il linguaggio, mentre in realtà questo viene determinato dalla rete. Questo richiede anche al nostro interno di avere figure e professionalità che, non nascondo, si fa anche una certa fatica a trovare: posso essere persone brave sull'analytics ma che capiscono poco di social; o che pensano di capire come lavorare sui social solo perché hanno fatto corsi di pochi mesi. In realtà, ritengo che i social network costituiscano una cultura in grado di influenzare il sistema, uno strumento imprescindibile per le destinazioni, che devono quindi dialogare correttamente con questa cultura.

Gli spunti che abbiamo sono interessanti, ma è poi difficoltoso metterli in pratica. Certo, sono d'accordo che il territorio deve far vedere sé stesso al di là degli stereotipi, ma abbiamo a che fare con un mondo in cui lo stereotipo è un must, in tutte le sue declinazioni. Se non c'è il sole che splende, se tutto non è perfetto, allora una foto non è bella. Vince chi riesce a trovare la propria narrazione, che vive all'interno di una cornice che nel nostro caso è quella del Trentino, ma che deve avere una capacità forte di trovare un proprio racconto. Chi dice se il racconto è stato fatto bene? Ce lo dice la rete.

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