Vorrei sottolineare brevemente un tema che non è emerso, ovvero come sono cambiate le parole, come la comunicazione sui social bruci le parole. Sei-sette anni fa tutto era “emozione”, la parola “emozione” appariva in tutti i post. Ho dovuto dire ai miei collaboratori che chi la usava avrebbe pagato il caffè il giorno successivo. Era un abuso di emozioni; tutto è poi diventato “esperienza”, poi le esperienze non bastavano più e siamo passati alle “top experiences”, poi siamo passati alle “classifiche”, tutto doveva essere “I 5 luoghi imperdibili” o “Le 5 esperienze immancabili in Trentino”.
Le parole con i social network si bruciano in tempi brevissimi. Con il Covid è diventato tutto pacato, e penso quindi a parola come “respira”, “ascolta”, “assapora”. E come si bruciano le parole si bruciano anche le professionalità, ed è per questo che dobbiamo essere sempre accompagnati nella gestione dei social network. Per lavorare nel settore del turismo e nello specifico della comunicazione, per rispondere alla domanda del pubblico, ci vuole passione, ci vuole creatività, e ci vuole anche banalmente un italiano ricco. Non è possibile leggere testi sempre con le medesime parole.