È un piacere essere qui a parlare del mio lavoro, di vino e di agricoltura. E di territorio, perché poi nel territorio ci sono le attività. Oggi si parla di turismo in una zona montana, un turismo che non è solo stagione invernale, non è solo stagione sciistica. C'è stato uno sviluppo più ampio, per fortuna, un'economia turistica importante, che deve per forza essere in sinergia con il territorio e con l'agricoltura.
L'agricoltura a sua volta deve essere rispettosa del territorio; un grande lavoro è stato fatto da parte del settore vitivinicolo, settore che conosco molto bene per il mio ruolo di presidente del Gruppo Mezzacorona e in quanto produttore. Il Trentino vitivinicolo è molto all'avanguardia per quanto riguarda il rispetto del territorio, dell'ambiente e delle persone che vivono e che visitano l'ambiente. É stato fatto un grande lavoro a partire dagli anni Novanta, trent'anni di lavoro sulla sostenibilità, sulla salubrità dei prodotti, sulle energie rinnovabili. Tutto questo deve diventare narrazione e testimonianza di un territorio virtuoso che vuole accogliere e che vuole vendere qualcosa di più del prodotto e di un discorso economico, seppur importante. In questi due anni terribili abbiamo visto infatti quanto conti l'economia per il benessere delle persone e per la qualità della vita.
Io credo che un Trentino turistico, un Trentino in sinergia, vada oltre il business. Diventa anche un trasferire una cultura, un creare rapporti con le persone che ci vengono a visitare, che diventano poi fruitori del nostro benessere, della nostra ospitalità, non solo una volta. Il Trentino deve diventare una meta ripetitiva per le persone che si trovano bene nel nostro territorio.
Lo vediamo con le visite delle cantine del nostro territorio. Avviciniamo le persone al nostro mondo, al nostro modo di lavorare, rimangono incantate e tornano. I social network in questo ambito sono importantissimi, ci permettono di raggiungere con la nostra testimonianza e con la nostra narrazione i luoghi più lontani, le varie categorie di persone, permettendoci di presentare i nostri prodotti e di avvicinare dei mondi. Certo che poi tutto deve avere una conseguenza: quando le persone vengono a visitarci devono trovare un riscontro rispetto a quello che hanno visto e letto online.
Noi partecipiamo tutti gli anni a un concorso sull'uso dei social media per le realtà del mondo del vino. Quest'anno siamo arrivati secondi o terzi a livello nazionale, due anni fa eravamo primi. I social media sono uno strumento serio, ma la base di partenza è comunque il lavoro serio.
Nel mio lavoro in campagna i conti devono tornare, anche perché come sappiamo la sostenibilità ha tre pilastri: economico, sociale e ambientale. Ma la soddisfazione non ce l'ho solo a livello economico; ce l'ho a fine anno quando raggiungo la produzione con trattamenti meno impattanti per il territorio, per l'uomo, per l'ambiente e per me.