Già le immagini proposte dalle varie Apt danno la dimensione di quanto lo sport sia premiante all'interno dell'economia, non solo nel turismo trentino. Quello dei grandi eventi è uno dei temi trainanti. Quando parliamo del turismo sportivo – Trentino Marketing ci dice che in Trentino è il 67% del totale – dobbiamo considerare anche il turismo sportivo passivo, ovvero il turista che viene per assistere ai grandi eventi. Come è stato detto non possiamo parlare di sport se al centro non mettiamo le persone. I grandi eventi vengono in Trentino, il Trentino è richiesto come terra per organizzare grandi eventi. Ho avuto richieste di diverse federazioni anche durante la settimana scorsa per avere delle partnership, spesso federazioni di sport di nicchia i cui eventi possono però muovere migliaia di persone attive, alle quali si sommano i turisti passivi, e quindi al seguito.
Il Trentino ha raggiunto questa professionalizzazione - nell'organizzazione di eventi - nel tempo. Il primo stadio di trampolino di Fiemme è stato costruito nel 1990, per i Mondiali nel 1992; da quel momento sono state sviluppate delle figure professionali, che sono state sviscerate questa mattina. Il Trentino ha delle buone capacità organizzative costruite negli anni, perché negli anni abbiamo praticato sport. Non possiamo riuscire a essere competitivi, organizzati e professionalmente capaci se il nostro territorio non pratica sport. Il turista viene a condividere una parte della nostra qualità della vita, come è stato detto negli incontri precedenti. Se noi abbiamo una buona qualità della vita, buone infrastrutture, aria buona, servizi buoni e buona accoglienza, il turista viene. Dobbiamo ritrovare il concetto di villeggiatura in sostituzione a quello di ferie, anche per quanto riguarda lo sport.
I grandi eventi sono sempre più un evento turistico ed economico per tutto quello che mettono in gioco, per l'indotto. Pensiamo per esempio alla presentazione degli Europei di ciclismo, che ha prodotto il 70% in più di quanto è stato investito nell'organizzazione. Ma siamo riusciti a organizzare degli Europei così belli perché noi organizziamo eventi ciclistici da 50 anni, è una tradizione trentina. Se noi abbiamo un Trentino sportivo alla base – in questo campo siamo i migliori in Italia, perché la popolazione trentina attivamente sportiva è molto alta, presso le federazioni e non – avremo più turisti che vengono a fare altrettanto.
Il Trentino ha un grande patrimonio, che è il patrimonio dei volontari sportivi, che sono 150mila. Il volontario non è più quello che va alla società del paese per passare 2 ore. Il volontario è oggi qualcuno che dona al territorio tempo e professionalità, e che ha come gratificazione il sapere di fare qualcosa di utile per il territorio, senza altri compensi. Questo è il più grande patrimonio del Trentino, oltre alla nostra orografia meravigliosa.
Pochi altri territori al mondo hanno la possibilità di offrire montagna – tanti hanno le montagne, noi abbiamo le Dolomiti - nonché 300 laghi. Possiamo coniugare lo sport di acqua tipicamente pensato al mare e quello montano. La cultura sportiva è quella che alimenta le nostre associazioni sportive, non potremmo avere le Olimpiadi se non avessimo un tessuto di 1.230 associazioni su 550.000 abitanti, una percentuale altissima. Non avremmo i grandi eventi se il nostro territorio non preparasse i nostri giovani come atleti, dirigenti e organizzatori. Non esistono le Olimpiadi senza le piccole associazioni sportive, un po' come non esisterebbe il Vaticano senza le parrocchie.
