La strategicità del settore agricolo, nella manutenzione del territorio e nell'eccellenza delle produzioni è sicuramente un punto di forza enorme per tutta la nostra realtà economica provinciale. Noi, nella transizione ecologica, ci siamo a pieno titolo; però non si arriva a una transizione se non collaboriamo insieme, a partire da come ci comportiamo nelle nostre case.
Per l'agricoltura sarà sicuramente un impegno forte. Abbiamo fatto in tal senso molta strada, il Trentino non ha nulla da invidiare ad altri territori, abbiamo investito molto in questi anni sulla salubrità dei nostri prodotti. Forse dobbiamo recuperare quel grande valore che si chiama ruralità, un valore che forse abbiamo perso negli anni. Una volta anche chi viveva in città ritrovava la realtà agricola nel fine settimana, magari andando dai nonni. Oggi questo si è perso. Cosa succede quando si perdono questi valori? Succede che il cittadino e l'ospite tendono a vedere la negatività dell'impresa, a partire per esempio dal trattore sulla strada che rallenta il traffico, dai trattamenti fitosanitari e via dicendo. Senza vedere invece la strategicità del settore per il territorio e per il paesaggio. Saper comunicare la ruralità è importante, dobbiamo sentirla prima di tutto noi per saperla poi trasmettere agli ospiti.
Per quanto riguarda la nostra effettiva partecipazione al settore turistico, lo dico già da anni, abbiamo il Tavolo verde ma non c'è un tavolo per la concertazione tra l'attività turistica e quella agricola, che mi sembrerebbe fondamentale, anche per portare avanti questi 10 “comandamenti”. Per saper trasferire serve formazione, è da lì che bisogna partire, come si è ripetuto più volte. Formazione in questo caso vuol dire sapersi raccontare. I nostri amici dell'Alto Adige sanno vendere molto meglio di noi questa ruralità. Non è invidia la mia, non è nemmeno un voler copiare, perché noi siamo autentici: se loro portano i turisti nelle gallerie di Val Ridanna noi abbiamo le gallerie di mele, che sanno emozionare. Anche nelle nostre cooperative abbiamo dei percorsi in cui portare i turisti a far conoscere le nostre eccellenze, per capire come vengono prodotte e poi portate al consumatore.