Per tornare su delle cose che sono state dette prima, forse sarà un po' da eretico, ma devo dirlo: ho un po' di allergia quando sento parlare di “autenticità”, è un termine che spesso viene accompagnato al discorso di “identità”, due concetti che spesso sono concepiti come qualcosa di statico. Ma né l'uno né l'altro sono statici, e questo ce lo insegnano le storie personali di tutti noi, nonché la storia stessa. Su questo termine bisognerebbe un po' riflettere, perché spesso facciamo una promozione con un linguaggio che è molto commerciale, e che quindi per certi versi costruisce delle identità e delle autenticità che non sono stabili, né in realtà così marcate.
Riprendendo una domanda posta precedentemente dal pubblico, voglio sottolineare la scoperta della montagna fatta l'anno scorso da parte dei giovani. Le montagne sono state frequentate da moltissimi giovani, e di questa cosa dobbiamo tenerne conto. Ma quale prodotto turistico bisognerebbe fare per attirare i giovani? Prima di tutto bisognerebbe ascoltarli.
Voglio poi tornare alla questione relativa alla coerenza, non solo del turismo, ma anche della nostra comunità, rispetto agli obiettivi di lentezza, di leggerezza, di profondità. Io credo che in questo campo sia necessario dimostrare coerenza. Scusate la provocazione: se vogliamo essere coerenti in questa direzione, guardando a quei tre termini, dobbiamo essere anche più coraggiosi rispetto a determinate scelte; pensiamo per esempio al tema della chiusura dei passi, o pensiamo al tema del Lago di Garda. Quello certamente è un luogo che ha una capacità di attrazione enorme, però chi di noi in questi mesi passati ha desiderato andare a Riva del Garda per poi ritrovarsi in colonna per una mezz'ora o persino per un'ora?
Allora la coerenza è anche interrogarsi, per esempio, su questioni come la Valdastico, e sugli effetti di questa opera. Qualcuno dei nostri imprenditori il problema se lo è posto, domando se siano state fatte della valutazioni sugli impatti ambientali e della mobilità. Queste sono domande che dobbiamo assolutamente porci; non possiamo affermare di andare in questa direzione con il turismo, seguendo i concetti visti in precedenza, e poi prendere e fare delle scelte che vanno in una direzione diversa. Sono questi i nodi che dobbiamo affrontare e risolvere.