Viviamo un momento molto controverso, una fase astrale in cui arrivano come in un imbuto tutte le sfide del nostro tempo. Un momento che però è molto interessante per chi non vuole vivere nel passato. Probabilmente affronteremo un periodo in cui dovremo lasciarci alle spalle i livelli di consumo, o meglio di spreco, che avevamo. Il momento è controverso per esempio perché la crisi del gas non è una crisi energetica. Nel mondo abbiamo ancora tante risorse energetiche inespresse. È una crisi politica, che va risolta prima di tutto con la politica. Qualche tempo fa gli industriali tedeschi sono andati in Cina per trovare una soluzione, con Scholz. Perché è una crisi politica, in buona parte diretta dagli USA, che vede la Germania in una posizione sfavorevole, perché c'è qualcuno che ha interesse a creare altri equilibri geopolitici. Questa è una cosa che le industrie tedesche stanno pagando. Chi ha sabotato il Nord Stream? Ci sono delle questioni superiori: fossero stati i russi avremmo avuto subito una risposta. L'auspicio per ora è la pace, trovare una soluzione, dobbiamo rimetterci d'accordo a livello globale, in questo caso anche con la Russia. Perché senza quel gas, credo che non riusciremo a superare i momenti difficili che abbiamo davanti.
La seconda questione è quella di cogliere l'opportunità. Dovremo declinare la nostra autonomia anche sul tema dell'autonomia energetica e alimentare. Che non vuol dire raggiungere l'autosufficienza, ma abbiamo dei margini molto importanti. In Primiero, di certo una situazione non paragonabile al resto del Trentino per le risorse forestali a disposizione, con i 2 impianti di teleriscaldamento esiste una copertura importante del fabbisogno energetico: il 60% di quel materiale cippato è reperito dal territorio, il 40% viene recuperato nel raggio di 40 chilometri.
Il risparmio energetico e le energie alternative diventano un elemento fondamentale del marketing. Non è un passaggio risolutivo, ma bisogna farlo. Noi abbiamo delle strutture alberghiere – un terzo rispetto all'Alto Adige – che sono nelle classi energetiche di alta qualità. Dobbiamo lavorare molto di più in questo senso. Le strutture del futuro dovranno rispondere a fattori energetici ed etici prima che a fattori estetici. Dobbiamo ripensare a come stiamo costruendo: tutto il dibattito sulla costruzione dei rifugi di alta montagna va letto alla luce della sostenibilità ambientale prima che da dal punto di vista dell'aspetto estetico. Dovremmo produrre case passive altamente efficienti dal punto di vista energetico, risparmiose. Sia chiaro: dobbiamo credere nell'ambiente, il che significa fare delle scelte e avere delle classi dirigenti e politiche all'altezza della svolta.
Torno sul Primiero: lì è stata predisposto un sistema di mobilità alternativa. Ci sono 14 centrali, l'energia elettrica c'è, ci sono i posteggi per auto e bici elettriche. Promuovere una destinazione il più possibile senz'auto è una strada importante. Ci sono state due giovani che hanno ideato questi xchange box per la raccolta dei rifiuti sui sentieri, e sono stati predisposti 3 circuiti di camminata a piedi scalzi. L'idea che si lancia in questo modo è green: non sono risposte da sole, ma una accanto all'altra ci mettono nella traiettoria giusta, per fare della sostenibilità uno dei valori intrinseci di una destinazione.
