Quando ragioniamo di turisti, ragioniamo di presenza di ospiti nel nostro territorio, e dobbiamo necessariamente parlare di territori vivi e di comunità vive. Tenere viva la comunità è un requisito necessario perché i turisti continuino a venire in montagna. Vivere la montagna, mantenerla viva, non è uno sforzo facile. Le distanze assumono una dimensione completamente diversa, la quota, le temperature, la logistica, sono tutte componenti che rendono più difficile vivere in montagna. Per questo è fondamentale ragionare di sostenibilità in tutte e tre le dimensioni; certamente in quella ambientale, perché è questo l'involucro in cui ci è dato vivere, dobbiamo essere bravi a utilizzarlo bene, come facciamo con casa nostra; ma è necessario prestare attenzione anche alle componenti economiche e sociali della sostenibilità. Se non manteniamo le comunità vive, queste non saranno attrattive neppure per i turisti che vengono a trovarci. L'altro giorno con il presidente Simoni abbiamo incontrato l'amministratore delegato dell'aeroporto Catullo di Verona, che sta facendo importanti lavori di sviluppo. Ci ha detto d'essere venuto alla fine di ottobre in vacanza in una rinomata località trentina, in un hotel di alto livello: voleva uscire a cena, ma ha trovato tutto chiuso. Questa è una dimensione sulla quale dobbiamo confrontarci, perché i servizi che accompagnano l'ospitalità sono fondamentali. Non solo nei 15-20 giorni dell'alta stagione, ma anche nei periodi destagionalizzati, in quelle che Trentino Marketing sta promuovendo come Belle stagioni, dove il Trentino si presenta con profumi e colori straordinari, primavera e autunno. Ma qui è fondamentale garantire tutti i servizi che si trovano a ridosso di Ferragosto e Natale. Altrimenti il rischio di non essere attrattivi diventa molto alto. Questo si raggiunge assicurando che le persone che vivono in montagna abbiano servizi tutto l'anno. La Cooperazione, attraverso le Famiglie Cooperative in particolare e con le Casse Rurali, garantisce un presidio del territorio anche nelle frazioni più piccole, che rappresentano un valore enorme del territorio. Sono come luci che mantengono illuminata la comunità. Quando ce ne sono 100 e se ne spengono 3 non se ne accorge nessuno. Quando ce n'è una sola e quella si spegne, quella comunità resta al buio, e si chiude qualunque prospettiva di vita in termini di promozione turistica e di appetibilità del territorio. Quindi attenzione a investire convintamente su questo fronte, attenzione a investire anche su quei soggetti del nostro mondo – agricoltori e allevatori in primis – che mantengono il territorio quasi come se fosse un giardino. Tutte queste componenti insieme permettono di creare un biglietto da visita del nostro Trentino che proponiamo all'esterno con orgoglio, ma che dobbiamo stare ben attenti a mantenere e a migliorare laddove possibile per il futuro.
Cerca interventi

Categoria: Sfide del turismo montano
Anno: 2022
BITM XXIII - L'intervento di Alessandro Ceschi
Relatore: Alessandro Ceschi - Direttore della Federazione Trentina della Cooperazione
Tag associati: SostenibilitàDestagionalizzazioneLavoro
Articoli che potrebbero interessarti
Sfide del turismo montano
XXII BITM - L'intervento di Alessandro Ceschi
.
Relatore/i: Alessandro Ceschi - Direttore della Federazione Trentina della Cooperazione Leggi articolo
Agriturismo
XXII BITM - L'intervento di Andrea Merz
.
Relatore/i: Andrea Merz - Direttore del Consorzio dei Caseifici sociali del Trentino Leggi articolo
Agriturismo
XXII BITM - L'intervento di Paolo Calovi, Presidente CIA
.
Relatore/i: Paolo Calovi - Presidente della CIA - Agricoltori Italiani del Trentino Leggi articolo