Sono felice di parlare dopo a Franco e Luca, da questi interventi emerge che il tema dei grandi eventi, una volta calato a terra, porta a narrazioni diverse. Vi racconterò due flash su due eventi; uno sulla Coppa del mondo di mtb, una storia radicata e lunga, l'altro su un evento che è arrivato alla seconda edizione quest'anno, la Coppa del mondo di ciclocross. Due storie diverse, che in qualche modo però convergono; la Val di Sole si è approcciata alla mountain bike dagli eventi, un percorso opposto rispetto a quello proposto dai due colleghi. Non si tratta probabilmente del percorso più corretto dal punto di vista strategico, ma i territori sono anche la storia che vivono, la narrazione in cui si inseriscono.
Nel 2008 si decise di abbracciare il Campionato mondiale di mtb, arrivando da una storia di qualche evento di downhill e di cross country a carattere nazionale, facendo un salto in avanti lungimirante e anche coraggioso nell'organizzazione di eventi. Da allora si è inanellata una serie di grandi eventi legati alla mtb che ha portato in Val di Sole la Coppa del Mondo tutti gli anni (a parte uno) fino al 2016, anno in cui è stato organizzato il secondo Campionato Mondiale. Tra il 2015 e il 2016 c'è stato però un passaggio strategico, con l'Apt che è entrata in modo più forte all'interno dell'organizzazione dell'evento, in collaborazione con il comitato organizzatore, per poi assumerne il controllo a partire dal 2018. Questo è stato fatto per andare a convergere su una strategia di sviluppo del prodotto. Spiego meglio questo concetto: di fatto le piste su cui veniva organizzata la gara di downhill, piste conosciute in tutto il mondo, non erano neanche all'interno dei bike park, non erano quindi fruibili turisticamente. È stato avviato un percorso, che ha sistemato quella zona, e che stiamo portando avanti con uno sviluppo di un'offerta bike legata al gravity e non solo per tutto il nostro territorio; un percorso che però è nato dopo gli eventi. Nel 2021 abbiamo ospitato il terzo Campionato mondiale, ed è già stato assegnato quello del 2026, mentre in mezzo ci sono le tappe della Coppa del mondo. È interessante confrontarci con gli altri organizzatori che ospitano la Coppa del mondo del mountain bike, un evento sportivo e non di per sé turistico; il fatto che ci siano Apt ed enti turistici che prendono in carico l'organizzazione ha un senso se l'evento sportivo è collegato a una strategia di sviluppo.
L'anno scorso siamo partiti con una nuova sfida, con la Coppa del mondo di ciclocross, a Vermiglio, che ha un altro significato. Lo abbiamo fatto con il pensiero di lavorare sempre allo sviluppo del prodotto bike, ma con l'idea di creare un anello di congiunzione che va oltre le stagioni, a partire da una disciplina tipicamente estiva che trova qui una realizzazione invernale. Quella di Vermiglio è l'unica tappa organizzata interamente su percorso innevato, creando un ponte che va oltre la stagione, e che trova luogo nel weekend tra l'Immacolata e Natale, tipicamente scarico. Simbolicamente è un ponte tra estate e inverno, ma è legato anche a un prodotto che stiamo sviluppando, ovvero il gravel alpino, il quale presenta per l'appunto molte similitudini.