Secondo noi il territorio è importante. Noi fondamentalmente vendiamo unprodotto, a volte l'anomalia è che vendiamo un prodotto che non è nostro, è degli altri: tutto quello che fa l'APT non è di proprietà, per cui è ancora più difficile. Per quanto riguarda le malghe, è un argomento che conosco molto bene, perché per qualche anno ho fatto il sindaco di un piccolo paese: negli anni Ottanta c'era ancora le mucche casa per casa. Nel 1985 avevo ereditato dall'ex sindaco la mission di rifare la malga. Con denaro pubblico si sono ristrutturate le malghe, con l'idea di mantenere il territorio. Andando ai giorni nostri, i sindaci sono divisi in due: alcuni sindaci sono fedeli a questo spirito, e grazie all'ordinamento della Provincia Autonoma di Trento riescono a dare le malghe in affitto a chi fa questo di mestiere; altri, più comodamente, lo danno al maggior offerente, che non è mai uno dei nostri allevatori, è gente che viene da fuori provincia e che sfrutta i contributi che vengono dall'Europa. E mettono in concorrenza il malgaro della valle sull'affitto, a volte raddoppiandolo, a volte triplicandolo. Questo secondo me è una cosa scorretta. Ringrazio gli altri sindaci, che non lo fanno, perché è per questo che abbiamo usato denaro pubblico. Anche perché spesso dopo 5 anni di affitto alle persone sbagliate la malga come i pascoli sono praticamente distrutti.
Con l'Asta dei formaggi, una manifestazione che facciamo da 7 anni a Castel Caldes, riusciamo per l'appunto a fare un'asta, con un banditore e via dicendo. Quest'anno abbiamo raggiunto l'apice della manifestazione: le 20 forme sono andate via a una media di 400 euro. I primi che non sono abituati a queste cifre sono proprio i produttori, che sono abituati a svendere il prodotto, perché sono legati alla vendita nel territorio. Anzi, neanche ai negozi, direttamente alle persone. Questo crea un problema: nessuno negli anni si è mai “impuntato” per creare un cap sulla vendita. Noi non possiamo vendere ovunque il formaggio della malga perché non abbiamo il bollino CE: dobbiamo quindi venderlo in loco o nelle regioni vicine. É un problema che stiamo provando a risolvere, dopo aver risolto quello degli affitti. In ambito turistico non è più sufficiente la combinazione tra stagione invernale e di luglio e agosto. Sono interessanti anche i mesi tra giugno, quando si va in malga, e settembre, quando si torna a valle.