Abbiamo un dato, l'unico che darò: nel mondo del turismo mancano 300mila addetti. Questo è un dato che ci deve fare riflettere. Ho una buona notizia da dare e una cattiva. Partiamo da quella buona: il mondo sta cambiando, e questi dati ce lo dicono; quella cattiva è che questo cambiamento lo stiamo subendo, e non lo stiamo governando, e questo è un problema. Lo vediamo perché questo numero che ho dato, che poi a livello nazionale su tutto il comparto economico arriva fino a 1 milione di persone che mancano nel lavoro, è un dato che non riusciamo a governare al momento, non troviamo soluzioni. Io mi sono fatto delle domande, ed emergono nettamente due priorità, mai considerate in passato, e che cozzano un po' con il mondo dell'economia. Si parla del tempo e della qualità della vita, due priorità che spesso escono nelle discussioni con i giovani. La volontà di avere una qualità della vita diversa da quella che abbiamo avuto noi nel mondo del lavoro, e la volontà di tempo, che non c'è. Come facciamo a far sì che queste parole siano considerate nel nuovo rapporto con il mondo del lavoro e del lavoro nel turismo? In questo settore garantire tempo e qualità della vità non è facile. Un passaggio è ritrovare la passione che manca, attraverso l'identità. In questi anni stiamo perdendo l'identità, e non siamo più capaci di trasmetterla. Questa mancata trasmissione crea una sfiducia, un abbandono di questo mestiere. Un aspetto che è delegato a tutte le categorie è quello di far ritrovare la passione. Uno dei ruoli importanti che può avere la scuola è anche questo; ma la scuola purtroppo non sta cambiando, non è più performante come un tempo. Ma non c'è solamente il ruolo della scuola, c'è anche quello del lavoro, e quindi per esempio dei sindacati. Non è peraltro un discorso meramente economico, per creare attrazione su questi lavori è necessario pensare anche ad altri elementi, gli imprenditori devono rivedere il modo di impostare il lavoro. Con l'alta formazione abbiamo cercato di modificare il rapporto tra scuola e imprenditore, ci deve essere una sinergia, l'impresa deve entrare nella scuola e viceversa. Se nella scuola ci deve essere una prima parte di crescita culturale dello studente, nella seconda parte deve esserci l'introduzione e l'accompagnamento nel mondo del lavoro.
Concludo con tre parole chiave per arrivare alle grandi eccellenze del titolo di questa edizione della BITM: autenticità, da raggiungere attraverso l'identità, nonché consapevolezza e bellezza, intesa come capacità di capire il territorio e farlo conoscere.