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BITM XXIII - L'intervento di Maurizio Rossini

Categoria: Marketing per il turismo

Anno: 2022

BITM XXIII - L'intervento di Maurizio Rossini

Relatore: Maurizio Rossini - Amministratore delegato di Trentino Marketing

Tag associati: DestagionalizzazioneIdentità


L'anno scorso avevo detto che il Trentino non ha problemi di numeri, le sfide sono altre. Lo diciamo sempre sottovoce per non sembrare arroganti, ma tra gli addetti ai lavori è giusto anche ricordare le cose come stanno.

Il turismo non è un comparto economico, teniamolo sempre presente. L'assessore Failoni lo ha vissuto in questi primi anni di legislatura, trovandosi costantemente a ragionare di tematiche che non hanno a che fare con il suo assessorato, ma con la necessità di creare buone condizioni per un turismo di qualità. Le tematiche sono la mobilità, la disponibilità di un patrimonio edilizio adeguato, i parchi, la natura e la sostenibilità. Si parla quindi di tematiche molto larghe che operano su un aspetto molto importante, ovvero la vivibilità del nostro territorio prerequisito per stimolare le persone a visitare un territorio. Chi vuole occuparsi di turismo in senso lato deve occuparsi delle politiche del territorio. Queste sono le condizioni per pensare a un turismo di qualità in qualunque luogo del mondo. È un prerequisito molto più impegnativo rispetto alle tecniche di marketing, di comunicazione e di vendita.

Il Trentino ha alcuni aspetti molto robusti, su cui si è costruito il turismo in questi 30-40 anni, aspetti che hanno a che fare soprattutto con il contesto geografico, climatico, naturalistico, vivendo noi in un mondo meraviglioso. Tutto questo diventa un grande attrattore, che porta in alcuni periodi dell'anno un numero di persone molto rilevante. Se come è stato detto l'obiettivo è quello di una maggiore vivibilità del territorio, noi possiamo spostarci verso un equilibrio diverso durante l'anno, immaginando qualche persona in meno nelle stagionalità classiche e lo sviluppo di nuove stagioni. Ecco, lì non abbiamo questi attrattori che possono fare la differenza, dobbiamo mettere in gioco altri aspetti, molto più vicini al nostro stile di vita, che hanno a che fare con la storia, con altri luoghi, altri manufatti, che per essere portati a valore devono essere conosciuti. Questa è una frontiera un po' nuova che stiamo affrontando, sulla quale anche noi di Trentino Marketing stiamo sperimentando un nuovo linguaggio rispetto al modo in cui raccontiamo il Trentino. Tante energie fresche come quelle degli studenti in sala potrebbero essere di grande aiuto. Come sempre ognuno di noi trova nella propria storia anche dei vincoli: facciamo un po' tutti fatica a cambiare, e anche a cambiare il racconto del nostro territorio.

Ci siamo lanciati in questa sfida, quella di cominciare a raccontare il Trentino in un modo assolutamente diverso e nuovo, meno legato ad alcuni stereotipi, che abbiamo anche contribuito a costruire, e più legato a concetti molto più autentici, veri, che in qualche caso necessitano di una riscoperta, della necessità di creare un linguaggio nuovo, e soprattutto di una profonda conoscenza del nostro Trentino. Questo ci porta ad avvicinarci a un turismo nuovo, molto più attento, più curioso, alla scoperta di un territorio e alla costruzione di relazioni con la comunità. Ma questo a volte mette a nudo alcune nostre carenze o non conoscenze, che ci portano a banalizzare degli aspetti che invece sono fortemente legati alla nostra identità, fortemente distintivi rispetto ad altri luoghi. Le eccellenze dei piccoli territori hanno a che fare con tutto questo, con la necessità di una maggiore conoscenza della nostra storia, dei nostri passaggi, di ciò che ci circonda e del valore che tutto questo rappresenta, per giocare poi anche in prospettiva, e lavorare a un nuovo racconto che porti tutto questo all'attenzione di chi ci frequenta o di chi ancora non lo fa. Penso che questo possa essere la base di un rilancio del Trentino nell'ottica di un maggiore equilibrio, di un Trentino che si propone per quello che è, interessante anche in quei mesi in cui c'è scarsa frequentazione.   

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