Saidea è una società di consulenza informatica, ci occupiamo tutti i giorni di tecnologia. Qualcuno potrebbe domandarsi cosa c'azzecca con lo sviluppo sostenibile della montagna. In realtà la tecnologia è ormai parte della nostra vita quotidiana, sia che viviamo in valle, sia che viviamo in montagna. Sappiamo quanto la tecnologia possa supportare le attività economiche che operano in montagna. Abbiamo voluto ragionare sullo sviluppo sostenibile legandolo allo sviluppo dei talenti: si parla di territori e di eccellenze, e le persone sono dei talenti e sono delle eccellenze del territorio. Come può la tecnologia aiutare quel tipo di eccellenza a continuare a sviluppare la comunità montana e renderla sostenibile?
La definizione di sviluppo sostenibile “ufficiale” dice che questo deve essere uno sviluppo che “soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri” (WCED, 1987). Quando si parla di sviluppo sostenibile si parla di bisogni dell'uomo. Sembra un paradosso, ma è così. Quest'anno questo concetto compie 50 anni, se n'è parlato per la prima volta nel 1972: in 50 anni tanto è stato fatto, ma c'è ancora tanto da fare. Perché parlare di montagna nel 2022? Le montagne hanno vissuto il fenomeno globale dello spopolamento, che ha impoverito e depauperato le aree montane. Spesso lo si associa all'assenza di infrastrutture sociali, alla carenza di servizi e posti qualificati. È un fenomeno che ha toccato in modo molto forte anche l'Italia: negli ultimi 60 anni la popolazione che vive in aree montane è diminuita di quasi 1 milione, di contro a un aumento generale di 12 milioni di abitanti. È un fenomeno anche nostro, anche Trentino. Come si può invertire questa rotta? Come può la tecnologia valorizzare i talenti del territorio e allo stesso modo contribuire a uno sviluppo sostenibile della montagna? Lo abbiamo sperimentato un po' tutti: il tema è quello dello smart working. Uno strumento che può essere utile anche per il futuro, noi in azienda lo stiamo sperimentando, e sta funzionando. Molti ragazzi che lavorano in Saidea provengono da comunità montane e grazie allo smart working sono in grado di mantenere le radici, valorizzare il proprio talento, poter crescere professionalmente e continuare a vivere nelle comunità e concorrere al loro sviluppo. Questo può essere uno degli strumenti da utilizzare. Ovvio che non è possibile applicare questo strumento in qualsiasi posizione lavorativa, va declinato. E soprattutto c'è necessità di avere infrastrutture solide e accessibili. Se ho una connessione lenta e ci metto un'ora solo per scaricare delle email è uno strumento che non funziona; allo stesso modo, anche per le aziende vanno ripensati i processi, che vanno concepiti in ottica digitale.