Ogni anno la Convenzione delle Alpi è lieta di dare il suo sostegno patrocinando e partecipando alle sessioni della BITM. Il tema dello sviluppo sostenibile delle montagne è di grande attualità e importanza. Si pensi al fatto che l'ONU ha dichiarato quest'anno l'Anno Internazionale dello Sviluppo sostenibile delle montagne, inserendo così questo tema nelle agende degli organismi internazionali che si occupano di sviluppo sostenibile. Coprendo circa un quarto dell'intera superficie terrestre, le montagne sono ecosistemi che possiamo definire chiave, poiché forniscono beni e servizi all'intero pianeta, contribuendo al sostentamento di moltissime persone. Purtroppo dobbiamo anche registrare il fatto che le montagne del mondo stanno attualmente vivendo significativi cambiamenti senza precedenti dal punto di vista ambientale. Cambiamenti che comportano profondi impatti sul paesaggio, sugli ecosistemi naturali e animali e sulla vita delle persone, anche quelle che vivono lontane dalle montagne. Questi cambiamenti e i loro impatti si possono osservare anche nelle Alpi, dove le temperature sono aumentate di quasi 2 gradi centigradi dalla fine del secolo precedente. Tali impatti portano con sé delle conseguenze soprattutto dal punto di vista dei cambiamenti climatici: queste colpiscono in modo sproporzionato la società e l'economia della regione alpina. Si registrano dei mutamenti nei modelli legati ai pericoli naturali, dovuti a eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti e sempre meno facili da prevedere. Ma tali cambiamenti si registrano anche relativamente alle precipitazioni: in inverno cade meno neve, ma si hanno più giorni di pioggia; in estate la disponibilità idrica è minore, con l'aumento della siccità soprattutto nelle Alpi meridionali e orientali.
È importante sottolineare che le conseguenze dei mutamenti climatici sulle Alpi non conoscono frontiere. Per questo motivo gli 8 stati membri della Convenzione delle Alpi hanno unito le loro forze e hanno sviluppato un vero e proprio sistema di obiettivi per il clima alpino ,che raggruppa obiettivi qualitativi verificabili e dettagliati in un orizzonte temporale che arriva al 2050. L'obiettivo alla base di questo sistema è quello di trasformare la regione alpina in una regione clima neutral e resiliente ai cambiamenti. Richiamando il tema del turismo, questo rappresenta una fonte molto importante di reddito nelle Alpi. Si stima che il 40% dei comuni alpini presenti delle attività turistiche significative; anche le destinazioni turistiche sono quindi chiamate a trovare soluzioni sostenibili nell'avvicinare la propria offerta a una nuova domanda turistica, che sia clima neutral e capace di soddisfare le norme locali e nazionali in materia di clima ed energia. Naturalmente queste attenzioni e trasformazioni devono anche tenere in considerazione i possibili impatti che il cambiamento climatico avrà nel settore del turismo, e prevedere quindi strategie intelligenti di diversificazione e riconversione delle attività turistiche (penso soprattutto a quelle invernali). Per affrontare tutto ciò è necessario un forte coordinamento tra strategie turistiche e strumenti di pianificazione, per garantire che lo sviluppo turistico sia ben integrato all'interno delle strategie di pianificazione territoriale. Come è, ad esempio, all'interno dei piani di gestione del rischio e di protezione della natura.
Al fine di favorire questa transizione nel settore del turismo, la Convenzione delle Alpi è impegnata a sviluppare una visione comune per il turismo sostenibile, anche attraverso un accordo condiviso circa gli obiettivi comuni per il clima così come attraverso il dialogo sull'allineamento dei finanziamenti e degli incentivi per un'offerta sostenibile e resiliente, e sui momenti di formazione. Un esempio che vi porto è la rete dei villaggi degli alpinisti, che sono diventati dei centri di sviluppo regionale esemplari nel settore del turismo sostenibile. La rete presenta un'offerta turistica orientata a chi pratica l'alpinismo, vanta un'eccellente qualità paesaggistica e ambientale, ed è anche impegnata nella conversazione dei valori naturali e culturali. E quindi ben si adatta al motto di questa edizione della BITM.
La rete è nata in Austria, ma si è presto diffusa anche in Svizzera, Germania, Slovenia e in Italia, in Alto-Adige, in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. Sono certo che arriverà anche in Trentino, dove il potenziale non manca. Siamo tutti coscienti che le bellezze paesaggistiche delle Alpi e il loro ricco patrimonio culturale sono beni essenziali per la pratica del turismo alpino. Tuttavia, vista la necessità di mettere in campo azioni di decarbonizzazione, non possiamo ignorare che ci aspettano scelte difficili, con frequenti conflitti tra i tanti interessi coinvolti. Sarà necessario prendere decisioni difficili pensando al tipo di paesaggio che vogliamo in futuro, sulla perdità di biodiversità, sul ruolo delle rinnovabili e sul bisogno di formulare soluzioni creative. In passato gli abitanti delle Alpi hanno dimostrato di essere in grado di gestire al meglio la propria vita, sapendosi adattare e riscoprendo intraprendenti nonostante le più difficili condizioni. Sono convinto che anche questa volta saremo capaci di realizzare questa difficile e necessaria trasformazione, nell'interesse di chi abita e di chi abiterà le Alpi, e dei visitatori.