Il titolo di questa edizione racchiude tutte le parole di sintesi di Alessandro: piccoli territori, grandi eccellenze. Prima di parlare dei territori, permettetemi di ringraziare Confesercenti, che da quasi un quarto di secolo sta seminando coesione nel mondo imprenditoriale e in quello delle istituzioni. Questo grazie a una grande intuizione di Loris Lombardini, che ha visto nel turismo un motore di coesione e di sviluppo per tutto il nostro territorio.
Parto da questo: abbiamo bisogno di un progetto di territorio. Dobbiamo imparare a lavorare insieme. Poco tempo fa abbiamo firmato, insieme a tutte le associazioni trentine, la carta dei valori. È un'evoluzione di questo percorso lanciato da Confesercenti, un modo nuovo di lavorare. Certo ci saranno delle difficoltà, delle criticità sono già emerse. Una è quella della logistica, per portare i prodotti nelle valli e negli alberghi. Ma in Trentino siamo in grado di fare questo e altro se ci impegniamo. Altra criticità è quella del valore. Produrre in territori montani ha un costo superiore. Tante volte i nostri prodotti non sono concorrenziali con quelli di altri territori, ma possono essere raccontati, hanno dietro una storia e una cultura, che sono dei valori aggiunti. Se investiamo su un territorio, facciamo partire un circuito virtuoso, dove tutti quanti possiamo vivere meglio. La parola chiave che mi ha colpito di più è “mosaico”, perché ho pensato subito alla nostra agricoltura, un paesaggio di territori, di produzioni e di persone. L'agricoltura è un settore abbastanza complesso, con varie sfaccettature e vari personaggi.