Oggi sarò un po' brutale. Non credo che si debbano prendere in giro i ragazzi e le ragazze, non sono sciocchi, conoscono il mondo, forse anche meglio di noi, perché lo vivono a 360 gradi, a tutti i livelli. E quindi mi sono preso l'impegno di fare io quello cattivo; gli altri, magari, mi correggeranno se esagero.
Credo che il problema della pigrizia non sia dei giovani, penso che sia molto di più degli imprenditori. È facile gestire un albergo in una grande località turistica, perché hai le risorse, hai l'albergo, hai il contesto in cui fare impresa. Quindi parti con un vantaggio. E quando sento dire che c'è un problema di alloggi, perché bisogna dare un alloggio alle risorse umane (che qualcuno ha chiamato “professionisti”, che però vengono pagati meno degli operai), sento dire anche che “ci deve pensare qualcun altro”. Ma come è possibile? Se si fa impresa, questo problema lo devono risolvere gli imprenditori.
Io durante le stagioni estive facevo il cameriere, quando studiavo al liceo: l'alloggio me lo trovavano, non era il massimo, ma lo trovavano. Una volta lo facevano. Perché dovrebbe essere la Provincia, oggi, a risolvere questo problema? Perché dovrebbe essere la Provincia a trovare gli alloggi? Li trovino gli imprenditori: prendano quegli alberghi che son dismessi e li riconvertano in ostelli per i giovani. Il problema è degli imprenditori adesso; vogliono trovare forza lavoro? Allora devono pagarla meglio, devono garantire loro dei turni dignitosi. Noi, organizzazioni sindacali, tutti e tre insieme, il 22 di dicembre, sciopereremo a livello nazionale, perché gli imprenditori non vogliono rinnovare il contratto collettivo del turismo. Nel momento in cui le retribuzioni di questi ragazzi, e dei loro colleghi più grandi, di questi professionisti, sono erose da un'inflazione a due cifre, che gli toglie due mensilità, i datori di lavoro non rinnovano il contratto. E siamo qui a dire che un piccolo sforzo “lo abbiamo fatto a livello locale” per portare a casa 50 euro lordi in più al mese?
Se qualcuno qui è choosy, quelli non sono i giovani. I giovani sono dei piccoli eroi se scelgono questo lavoro; se un giovane sceglie di fare il lavoratore dipendente nel settore, di cui c'è un estremo bisogno, se sceglie di fare il cameriere o di fare le pulizie negli alberghi, deve sapere che in media in Trentino – dati INPS – si guadagna 11mila euro. Dati reali, sulla retribuzione lorda annuale. In Alto Adige guadagnano il 30% in più. Allora forse a questi giovani conviene andare in Alto Adige, se vogliono fare questa vita. O forse conviene loro fare l'operaio: guadagnano di più, hanno i turni, possono avere una vita, con degli stipendi stabili. Tutto questo sapendo che non avremo nemmeno più i giovani che vengono dall'estero, visto che per esempio in Paesi come Romania e Polonia la crescita è veloce, e c'è grande bisogno di manodopera. Se vogliamo valorizzare i nostri giovani bisogna partire da questo; perché tra l'altro mi hanno sempre insegnato che quando una risorsa è scarsa, la pago di più, ci investo di più. I nostri giovani sono una risorsa scarsa; nel 2022 in Trentino si contavano 8.000 bambini in meno, il 25% in meno rispetto al 2012. Non rispetto a 50 anni fa, rispetto a 10 anni fa. Siamo in un territorio vocato al turismo, non siamo una piccola realtà nel mondo del turismo internazionale, eppure queste sono le condizioni di lavoro che diamo. Mi sono preso questa responsabilità di essere brutale, perché altrimenti ci raccontiamo un sacco di storielle; ma ripeto, i giovani che lavorano in questo settore sono come degli eroi, e noi non li trattiamo come tali.
Bisogna lavorare insieme. C'è un problema generale di un'imprenditoria che non scommette più, o che fa sempre più fatica a scommettere sui giovani. Quando facevo lo stagionale, da studente, guadagnavo 1 milione e 300 mila lire al mese, avevo l'alloggio, il mio stipendio, il mio giorno di riposo, condizioni che oggi faticano a ottenere anche tanti lavoratori stabili. I valori che garantiamo ai giovani devono essere in linea con quello che vendiamo ai nostri ospiti: se diciamo che il Trentino è un posto accogliente, gli imprenditori per primi devono essere accoglienti nei confronti dei giovani.