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XXIV BITM - L'intervento di Bruno Degasperi

Categoria: Lavorare nel turismo

Anno: 2023

XXIV BITM - L'intervento di Bruno Degasperi

Relatore: Bruno Degasperi - Direttore dell'Accademia d'Impresa

Tag associati: Futuro del turismoLavoroFormazione


Ci sono variabili che prescindono sia dalla scuola sia dalle imprese, sono state già citate. Dinamiche che riguardano anche la patrimonializzazione di un territorio. Il Trentino è uno dei territori più patrimonializzati d'Italia, e questo chiaramente incide enormemente sul welfare familiare; ci sono poi dinamiche che riguardano la gestione dei flussi migratori, un'altra variabile che incide enormemente su questo comparto come su altri. Ci sono quindi variabili che prescindono dalle possibilità di imprese e di scuole.

Sul tema del benessere organizzativo, invece, sulla sostenibilità di governance, ci siamo fatti superare dalla realtà. Su questo è giusto fare un discorso di verità. Io sono in ambito HR da più di 20 anni, ora nel pubblico e prima nel privato. Da oltre 20 anni, nei discorsi di fine anno di presidenti e di amministratori delegati, si parla di personale come di risorsa e non come di costo, della centralità del benessere organizzativo. Ma dobbiamo essere anche onesti sul fatto che talvolta queste affermazioni non si tramutavano in prassi concrete di gestione delle risorse umane, talvolta anzi le piccole e medie imprese si trovavano a essere più virtuose delle grandi imprese. E ora ci siamo trovati rispetto a questo tema, appunto, superati dalla realtà. La settimana scorsa Il Sole 24 Ore ha pubblicato un'indagine sulla generazione Z (i nati tra la fine degli anni Novanta e il 2010) che dice che rispetto ai motivi principali per cui un giovane si licenzierebbe ci sono questi fattori: troppi straordinari, discrepanza dei valori e l'infelicità causata del lavoro. Il tema del benessere mentale del lavoratore fino ad alcuni anni fa non era contemplabile, se non nelle dichiarazioni “di fine anno”, di prammatica, anche a beneficio della stampa. Ora entra prepotentemente questo tema.

Sono perfettamente d'accordo con Samaden e con Malossini che mi hanno preceduto, è inutile dire “o tempora, o mores”, quanto sono cambiati i tempi, come sono peggiorati o migliorati. Questi sono i tempi che viviamo ora, che sono certamente figli delle nostre scelte. E non è necessariamente detto che ci sia del giusto e dello sbagliato in questo. C'è da prendere atto di un cambiamento. E proprio rispetto a questo, come Accademia d'Impresa – che si occupa di formazione per le imprese da più di 40 anni – abbiamo una proposta formativa che è molto centrata soprattutto sui temi della gestione economico-finanziaria, come controllo di gestione e digitalizzazione. Siamo orientati sul tema del cambiamento dei modelli di leadership, siamo convinti che ci sia anche un dato culturale che va preso in considerazione. Chi oggi è a capo di un'impresa, chi è un manager, è chiamato certamente a interpretare il suo ruolo di leader come classicamente inteso. Ecco che allora il leader deve avere capacità di visione, capacità strategica, capacità gestionale, capacità di problem solving, di guida e decisionale. Ma oggi chi è a capo di un'organizzazione, qualsiasi essa sia, è chiamato prima di tutto a saper aggregare, valorizzare e riconoscere l'intelligenza collettiva presente nell'organizzazione che guida. Oggi c'è una domanda di protagonismo dei lavoratori, che non può essere ignorata. Un leader deve essere capace di capire come valorizzare un talento, come valorizzare le qualità intrinseche nel lavoratore che si trova a guidare. C'è una domanda, in questo di valori, di possibilità di incidere nel lavoro che si svolge tutti i giorni, che è enormemente più alta rispetto a un tempo.

Possiamo quindi fare tutti i ragionamenti che vogliamo su politiche retributive, benefit, employer branding, tutte cose necessarie ma senza dimenticarsi di un dato più culturale, relativo al cambiamento dei modelli di leadership. Senza questo tema, il rischio è quello di restare comunque arretrati rispetto ad altri territori o ad altri mercati.

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