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XXIV BITM - L'intervento di Denis Pasqualin

Categoria: Sfide del turismo montano

Anno: 2023

XXIV BITM - L'intervento di Denis Pasqualin

Relatore: Denis Pasqualin - Presidente dell'Azienda per il Turismo Valsugana Lagorai

Tag associati: DestagionalizzazioneSviluppo economicoAPT


Diciamo che noi, quando abbiamo iniziato ad approcciare il concetto di destagionalizzazione, due anni fa, abbiamo cercato di capire cosa offriva il nostro territorio al di fuori dai mesi canonici. Siamo quindi andati ad analizzare le peculiarità che la Valsugana poteva offrire al turista che veniva in primavera e in autunno; avevamo la fortuna di avere un museo di arte contemporanea outdoor aperto tutto l'anno, ovvero Arte Sella, nonché la possibilità di attingere dalla Fondazione De Gasperi, dai musei della cultura e da quelli della Valle dei Mocheni, con un'apertura annuale. Abbiamo lavorato poi su progetti nuovi, come sul Sentiero di Vaia con le opere di Martalar, che danno la possibilità di esser visitate tutto l'anno. Siamo partiti dalla costruzione di un prodotto primaverile per arrivare poi all'autunno, dove abbiamo costruito un prodotto nuovo. Parliamo di eventi enogastronomici, dalla Festa della castagna fino alla Festa dell'uva, per offrire tutti i weekend delle occasioni di vacanza al turista che viene in Valsugana. Questo è stato l'approccio su cui abbiamo lavorato, devo dire con notevole successo: quest'anno abbiamo avuto un incremento di presenze, nei mesi a cavallo dell'estate, del 20%. L'approccio è positivo. Oggi c'è una voglia di vacanza che non è più legata ai mesi di luglio e agosto, ma che è diffusa sugli altri mesi dell'anno. Abbiamo avuto anche delle negatività. Ci siamo accorti che non è tutto così semplice, soprattutto nei confronti delle strutture ricettive e di ristorazione. Quando andiamo ad approcciarci con i nostri interlocutori, ovvero con gli operatori che offrono un servizio, ci rendiamo conto che chi ha delle strutture che richiedono una notevole presenza di turisti e di dipendenti fa parecchia fatica a destagionalizzarsi. Faccio l'esempio delle strutture di Caldonazzo, in zona lago, per la maggior parte camping: quando a fine settembre non c'è più un flusso turistico sufficiente per supportare la struttura, chiudono. Questo ovviamente penalizza il territorio, perché un turista che arriva sul lago di Caldonazzo a fine settembre trova già un territorio che è quasi “chiuso”, senza ombrelloni, senza sdraio, pronto per affrontare l'inverno e riaprire in primavera. Siamo dovuti intervenire su chi poteva dare supporto e credeva in questo progetto, con i B&B, con gli alberghi a gestione familiare, con gli affittacamere, dove questo era molto più semplice. Lì c'è la possibilità anche per quanto riguarda i rifugi, nella nostra zona ce ne sono molti a quota bassa, che possono restare aperti a lungo, dando supporto e servizi.

Questo processo di destagionalizzazione può avere successo se tutto il sistema ci crede. Si parlava prima di lavorare sulla cultura: la cultura turistica è fondamentale nel nostro territorio, ed è importante trasferirla a tutto il sistema. Solo in questo modo otterremo il risultato di avere un'apertura annuale. Oggi tante aziende fanno fatica perché, se si concentrano solo su pochi mesi, non riescono a essere profittevoli, cosa che riuscirebbero ad agguantare allargandosi invece ad almeno 10 mesi di apertura l'anno.

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