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XXIV BITM - L'intervento di Fabio Sacco

Categoria: Sfide del turismo montano

Anno: 2023

XXIV BITM - L'intervento di Fabio Sacco

Relatore: Fabio Sacco - Direttore dell'Azienda per il Turismo della Valle di Sole

Tag associati: DestagionalizzazioneAPTSportInfrastrutture


Naturalmente sono d'accordo con quanto diceva Luca, che ha già portato due esempi significativi per il nostro Trentino. Aggiungo alcune riflessioni. Anzitutto, quello di cui ci stiamo rendendo conto in questo impegno a livello di sistema per concentrare la nostra attenzione su queste stagioni, è che non possiamo guardare al breve periodo. Dimentichiamoci che i risultati possano arrivare da un anno all'altro. Per forza di cose, questo tipo di processo deve essere ragionato su un arco temporale più lungo. Quando si mettono in campo progetti di sviluppo di prodotti come questi, è fondamentale avere una consapevolezza che i risultati arrivano dopo alcuni cicli, mantenendo uno sguardo più lungo.

Un secondo aspetto cruciale, dal mio punto di vista, è che non dobbiamo copiare altri modelli. Dobbiamo evitarlo. Non è una ricetta che si compone di un solo ingrediente. Per l'autunno in Val di Sole stiamo cercando di mettere insieme diversi prodotti, che sulla coda lunga poi potranno portare anche a delle soddisfazioni in termini di flussi: ma ognuno di essi va a intercettare un target più ristretto. Sono prodotti anche sperimentali, anche nuovi, che come dicevo prima hanno un certo bisogno di tempo per entrare nell'immaginario delle persone, hanno bisogno di attecchire nella domanda turistica. Faccio l'esempio del bramito del cervo, un'esperienza che muove numeri limitati, che tendenzialmente rimarranno tali, perché questa attività ha bisogno di rispettare un punto di equilibrio tra l'ambiente naturale e l'organizzazione dell'offerta. Non potrà mai diventare un prodotto turistico di massa. Ma inizia a rispondere a una certa domanda, lo abbiamo visto in questi due o tre anni. Una domanda che è anche italiana. Un altro elemento di riflessione a cui dobbiamo pensare è proprio questo: per lavorare su queste stagionalità dobbiamo sviluppare prodotti ed esperienze che si rivolgono a mercati esteri, ma anche investire sulle permanenze magari più brevi del nostro mercato domestico. Soprattutto per quanto riguarda l'autunno.

Insieme alla vicina Val di Non quest'anno abbiamo proposto per la prima volta un prodotto legato alla raccolta delle mele; mi raccordo a quanto si diceva prima sull'enoturismo, perché ci sono molte similarità. Quest'anno sono arrivate qualche centinaio di persone a fare questa esperienza; è un prodotto che suscita curiosità, e che muove un interesse specifico, diventando quasi un driver principale nella scelta della vacanza, a cui si agganciano altre esperienze. I ragionamenti fatti sull'enoturismo possono essere portati nelle valli del Noce su queste esperienze; ma qui si impone un cambiamento culturale, perché il frutticoltore deve pensare che nel momento più importante dell'anno, ovvero al momento della raccolta, deve trovare un tempo e una modalità per accogliere l'ospite, il che non è banale. Però abbiamo trovato una ventina di aziende che hanno iniziato questo percorso, con un buon riscontro. Ed è anche questo un inizio. Sicuramente quindi è bene tenere uno sguardo lungo, non scoraggiarsi se il primo anno non arrivano i risultati sperati; ed è bene lavorare su prodotti che possono disinnescare delle zone di comfort presenti nelle nostre destinazioni e lavorare insieme al ricettivo, sapendo che spesso il ricettivo segue il fatto che sul territorio si organizzi un'offerta. Ci sono delle strutture organizzative che fanno “destinazione”, che hanno servizi e che attraggono flussi perché organizzano una vacanza quasi completa, ma sono delle eccezioni. Il resto accade se c'è una rete territoriale che si attiva. Abbiamo una serie di strutture che sta riuscendo quasi a non chiudere tra le due stagioni, ma anche questo è un processo che ha bisogno di tempo. L

'ultimo elemento che voglio portare all'attenzione è che questo tipo di lavoro accade se si trovano dei prodotti che riescono a muovere delle leve di attivazione: il bike, si diceva prima, aiuta a tenere aperti gli impianti; nel nostro caso c'è una storia legata al fiume, che non è quindi una cosa recente. In primavera in Val di Sole c'è un'attività prettamente ludica, un'esperienza di divertimento che già da alcuni anni attiva una rete di offerta a partire già da fine aprile; questa è una scusa per aprire alcuni servizi, attivando la propria offerta, e su questo attivare altri prodotti. Il bike, quindi, stiamo cercando di innestarlo su una rete che esiste già, costruita intorno al prodotto legato al fiume.

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