Parliamo di PUP, parliamo di provincia, di un territorio che va oltre la città che, in qualità di assessore comunale, mi pregio di rappresentare. Riteniamo però che Trento, come nodo centrale della nostra provincia, sia un interlocutore necessario nelle riflessioni e nella pianificazione del territorio, anche in chiave turistica. E che questo possa esser importante non solo per la città, ma anche per la provincia e per le valli, che trovano nella città un'offerta complementare a quella che invece viene proposta altrove.
Ritengo che il concetto di pianificazione e di programmazione e l'abbandono di improvvisazioni siano fondamentali per affrontare la complessa realtà di oggi. È già stato affrontato il forte legame tra offerta turistica e valorizzazione del territorio provinciale; il collegamento tra questi concetti li abbiamo già dal PUP del 2008, ed è stato ribadito anche dalla proposta di variazione al PUP legata al corridoio Nord-Est, dove si fa riferimento al capitolo dedicato agli Stati generali della Montagna; lì viene sottolineato il ruolo strategico del turismo. E quindi si sottolinea anche la necessità di creare delle reti, di raggiungere degli obiettivi nella promozione del turismo sostenibile.
Ho citato volutamente la proposta di variante del corridoio Nord-Est, impropriamente detta Valdastico, perché devo esprimere qualche critica sul metodo che è stato lì utilizzato. Non si è dato infatti spazio sufficiente alla partecipazione dei cittadini e al coinvolgimento delle realtà territoriali: penso che parole come strategia, pianificazione, programmazione debbano passare necessariamente attraverso la partecipazione e la compartecipazione degli enti territoriali, di tutte le associazioni e di tutti i soggetti che operano sul territorio. Altrimenti rischiamo di perseguire obiettivi parziali.
Per quanto riguarda i contenuti, oggi ci saranno sicuramente persone molto più titolate di me per affrontare questi temi. Abbiamo fatto anche noi qualche valutazione sia legata all'offerta turistica della nostra città, sia alla diversificazione dell'offerta turistica; spesso come Ufficio urbanistica ed edilizia privata ci troviamo in difficoltà nel trovare dei collegamenti coerenti tra la normativa del settore economico e la normativa turistica. Ormai abbiamo infatti delle forme di offerta turistica talmente variegate che vanno oltre la semplice distinzione tra alberghiero ed extra-alberghiero, che va superata. Ecco allora che, oltre a un intervento sul PUP, si deve anche pensare a un riordino della legislazione in materia economica. Perché le varie strutture, dai B&B agli alberghi diffusi, sono difficilmente imbrigliabili nelle categorie urbanistiche
