Abbiamo la fortuna di lavorare, dalla nuova riforma, anche con il territorio della Piana Rotaliana, dove stiamo facendo un percorso importante nello sviluppo della consapevolezza e delle potenzialità dell'enoturismo. Il turismo può essere trainato dal vino, il quale traina anche le produzioni gastronomiche, avendo una funzione molto più attrattiva in questa fase. Il 5 giugno eravamo ospiti delle Cantine Mezzacorona, ed è stato lanciato il progetto per lo sviluppo del Giardino del vino della Piana Rotaliana.
Stiamo aggregando tutta una serie di attori, dalle cantine alle amministrazioni pubbliche, perché il concetto è molto legato sul paesaggio. D'estate ci sono anche dei flussi che si spostano verso la valle per scoprire i produttori, quando tornano a casa e non solo, e succede lo stesso anche d'inverno. Mentre in quelle che non chiamiamo più basse stagioni, che chiamiamo invece belle stagioni, stagioni solari o come si desidera, il discorso è diverso. Abbiamo creato il concetto del season free, oltre le stagionalità classiche. Periodi come la primavera e come l'autunno per l'enoturismo sono le stagioni più importanti, per via delle temperature, per via dei colori; ci sono anche dei prodotti che possono anche fare delle commistioni tra i vari prodotti turistici. Pensiamo al Giro del vino 50, che collega in bicicletta tutta la Piana Rotaliana dove 50 sta per 50 chilometri di percorso) utilizzando delle ciclabili, delle strade asfaltate e delle strade bianche, collegando tante imprese agricole; la bicicletta è un modo per scoprire queste produzioni, grandi e piccole. L'itinerario è adatto a tutti, e può essere affrontato con diversi tipi di bici, da quella gravel a quella elettrica. Stiamo cercando di fare un discorso importante soprattutto verso i mercati esteri; enogastronomia ed enoturismo sono elementi fondamentali.
Spostandoci lungo il concetto del season free, arrivando verso l'Altopiano, ormai da qualche anno abbiamo sviluppato il prodotto Dolomiti Paganella Bike, intorno alle due ruote. Faccio un piccolo appunto: a me non piace chiamarlo sport estremo, il bike. Anche il successo di questo prodotto oggi è merito dell'aver realizzato delle infrastrutture “facili”, come quella sopra a Molveno, adatte ai bambini e ai principianti. È partito come sport estremo, solo per persone con un'alta preparazione tecnica, ma oggi si sta allargando, anche con un aumento importante delle ragazze e delle donne. Nel mondo tedesco è già più normale e diffuso, in generale, il bici gravity. Il bike ci è servito come “cuneo” e ci ha permesso di lavorare con gli impianti di risalita, con gli alberghi, con i noleggi: quando siamo partiti avevamo un solo noleggio, oggi ne abbiamo otto. Prima si parlava di impatti, e questo è un esempio dell'impatto di un prodotto turistico.
Quest'anno siamo riusciti a fare una cosa che auspicavamo da tempo: il 10 aprile 2023 abbiamo avuto la contemporaneità della chiusura degli impianti di risalita versione sci, in zona Paganella, e dell'apertura degli impianti di Molveno per il bike. Ormai, quasi, non c'è stop. Non sarà possibile farlo tutti gli anni, dipende anche da quando cade Pasqua; ma ormai abbiamo una stagione che va dalla primavera fino all'autunno inoltrato in cui gli impianti di risalita sono un mezzo per accedere alla montagna. Impianti che non vengono utilizzati solo dai bikers; li usano anche gli escursionisti, per togliere un po' di dislivello, per avvicinarsi ai trekking più impegnativi. Abbiamo usato il bike come ariete, e su questo vediamo che la località sta rispondendo. Abbiamo ancora molti margini, perché rompere lo schema delle stagioni non è così facile, ci sono dei meccanismi legati alla domanda, oggi.
Noi partiamo sempre dall'offerta, ci occupiamo di sviluppare un prodotto turistico, aggregando soggetti diversi verso una visione unica. Senza l'infrastrutturazione, senza la mappatura dei sentieri, senza la manutenzione dei sentieri, non avremmo mai avuto flussi di biker italiani, tedeschi, austriaci e via dicendo su maggio o su settembre, addirittura ottobre. È chiaro che se non c'è il prodotto, la domanda non c'è. È scontato, ma vale la pena ricordarlo. Con le famiglie italiane c'è ancora un blocco molto forte legato al classico luglio e agosto, ma devo dire che qualcosina sta cambiando, con una tendenza a spostarsi soprattutto sull'autunno. Anche per motivi climatici: le primavere ultimamente tendono a essere più piovose, mentre l'autunno tende a essere molto stabile. Questo ahimè dipende dal cambiamento climatico, però abbiamo l'opportunità soprattutto su ottobre – perché settembre è sempre stato un mese abbastanza denso – di avere dei paesaggi magnifici. Quest'anno in realtà il foliage è arrivato adesso, siamo in estremo ritardo, poiché è stato molto caldo, piovoso.