Credo che la categoria che rappresento abbia in questo contesto una grande rilevanza. I nostri allevatori, (li nomino tutti), i nostri apicoltori, i nostri vinaioli, i nostri frutticoltori, i nostri produttori, i nostri castanicoltori – ci dimentichiamo spesso di questo patrimonio che abbiamo – hanno un ruolo fondamentale nella manutenzione del territorio e ancora di più nel mantenerlo vivo, abitato, anche nelle zone limitrofe, nelle malghe e nei paesini sperduti. La gente è lì perché ha quel pezzetto di terra. Spesso piccolo, ma l'affezione ti porta a restare in quel territorio, a mantenerlo abitato. Ma a queste persone bisogna portare i servizi, le strade, la digitalizzazione. Il professore Martini diceva che i paesaggi non sono ambienti naturali, ed è vero. Pochi giorni fa ero sotto l'acqua con il piccone: l'acqua non va dove vogliamo noi, va dove vuole lei. Se non c'è l'intervento dell'uomo, che la incanala, va dove vuole. Quella è la natura, che trasforma il paesaggio come desidera. Magari creando anche disagi e disastri. La resilienza dell'uomo nelle parti limitrofe è fondamentale.
Voglio arrivare ora al tema di oggi, che è quello della destagionalizzazione, del portare i nostri ospiti a vivere il nostro territorio anche nelle stagioni “meno turistiche”. Qui le nostre aziende hanno un ruolo importante perché si possono aprire. Abbiamo costruito le Strade della mela, le Strade dei sapori, le Strade del vino. Ma queste strade devono poi essere abitate. E mi veniva in mente stamattina che abbiamo lanciato anche dei progetti importanti, come Adotta un melo, Adotta una mucca. Progetti che però sono un po' scemati, anche perché per portare le persone in azienda, a raccogliersi le mele, si apre un mondo di burocrazia. Dobbiamo cercare di eliminare tutti questi vincoli, perché così diventa troppo complicato.
Queste esperienze richiedono oltre alla formazione, oltre alla narrazione, anche del tempo da dedicare. E i nostri imprenditori non hanno molto tempo. Bisognerebbe anche capire come sostenere queste iniziative, e anche per questo sono un po' tramontate. Magari con Trentino Marketing o tramite le nostre cooperative si potrebbe riuscire a promuovere i nostri prodotti in modo autentico, vero. Penso che dobbiamo investire su questo.