All’interno dell’Ente cerchiamo sempre di contemperare le esigenze del datore di lavoro e quelle del lavoratore. Se un albergatore offre dei posti di lavoro e non trova nessuno che si propone c’è un problema. Possiamo ovviamente liquidare il problema con le solite frasi, dicendo che i “giovani d’oggi non hanno voglia di sacrificarsi”, che “ai miei tempi ero disposto a fare qualsiasi cosa”, che “non mi si dica che non ci sono possibilità di lavoro” o che “queste nuove generazioni non hanno coraggio”. Pretendiamo di scaricare sui giovani l’esito di questo fallimento.
Chi mi ha preceduto ha parlato di alcune possibili vie per rendere appetibili questi posti di lavoro che fatichiamo a riempire. Mi sento di dire che dare al nostro ragazzo che viene a lavorare in albergo lo stagionale per andare a sciare quando finisce un turno può essere sicuramente un bonus che può essere gradito: ma non è questo il punto. Dobbiamo porci un problema che prescinde dai ruoli, dobbiamo chiederci cosa deve fare il sistema per fare in modo di far sentire tutte le persone coinvolte in un’organizzazione parte della stessa.; dobbiamo capire come rendere più attrattivo il lavoro. Non è vero che decidiamo tutto sulla base del denaro, ci può sicuramente essere un problema di retribuzione, ma non è tutto qui il problema. Tutti abbiamo avuto esperienze di lavori che ci hanno pagato meno di altri ma che ci hanno arricchito di più.
Dobbiamo interrogarci sul sistema che abbiamo messo in piedi. E se queste situazioni si verificano spesso, è bene sapere che questo sistema bisogna cambiarlo. Non ho né le competenze né l'immaginazione di dire come, ma non si può liquidare la cosa con delle formulette che mirino ad addebitare solo ad alcuni la responsabilità, la quale è invece collettiva, dell’intero sistema.
Il turismo è fatto da vari fattori: umani, naturali, oggettivi, artistici. E certo, se volessimo fare turismo in una desolata pianura in un angolo remoto e triste del mondo, e non riuscissimo a far funzionare le cose, potremmo dirci che “quello che possiamo offrire non è un granché”. Non possiamo dimenticare di vivere in uno dei posti oggettivamente più belli del mondo. Se con un fattore così potente ci sono queste criticità, la colpa è degli uomini. Allora mi chiedo, anche rispetto ad altre realtà simili alla nostra: il Trentino sta facendo tutto quello che deve e che può fare per rendere il Trentino più attrattivo? Forse no. Uno degli ambienti più belli del mondo dovrebbe coincidere con la massima qualità dell’offerta, sotto ogni ambito, anche quello del lavoro. E quindi sta agli uomini cominciare a cambiare, anche perché abbiamo qualche esempio non lontano, in una situazione simile alla nostra, in cui le cose vanno un po’ meglio.