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XXV BITM - L'intervento di Klaus Pichler

Categoria: Sfide del turismo montano

Anno: 2024

XXV BITM - L'intervento di Klaus Pichler

Relatore: Klaus Pichler | Titolare Hotel Weihrerhof (Renon - Bolzano)

Tag associati: SostenibilitàSviluppo economicoFuturo del turismoLavoro


Siamo una piccola struttura, con 23 camere e 18 collaboratori; siamo alla seconda generazione di albergatori, e ci troviamo direttamente su un piccolo laghetto.
Voglio iniziare illustrando un concetto. Quando in un supermercato vediamo un cetriolo in pellicola ci diciamo che è uno spreco di plastica, che è assurdo. Ma se poi si sa che la pellicola è solamente 3 grammi e che il 50% dei cetrioli che non sono in pellicola viene buttato, allora quella decisione non risulta così sbagliata. In tante cose la sostenibilità non è una questione di bianco e nero: tante volte ci sono delle scale di grigio.

Per ogni decisione, nel nostro hotel, ci confrontiamo con i temi della sostenibilità, con tutti tre i suoi pilastri. Certe volte non ci accorgiamo di aver preso una decisione già con il semplice fatto di tenere ben fermi questi temi in mente. Ecco come ci muoviamo per ogni decisione: vediamo il processo, vediamo il suo impatto, vediamo come il processo potrebbe essere ottimizzato o eventualmente eliminato; alla fine raccogliamo i feedback tra i collaboratori e i nostri ospiti (con dei sondaggi). Infatti, sono questi ultimi che ci fanno capire se quello che facciamo è giusto o meno.

Voglio fare alcuni esempi pratici di quello che abbiamo cambiato in questi anni. Conosciamo tutti la pulizia delle camere in albergo. In un albergo 4 stelle come il nostro, in Alto Adige, si dovrebbero fare due turni, la mattina e la sera. Anni fa abbiamo eliminato il secondo turno, e poi due anni fa abbiamo eliminato anche il turno giornaliero; ora lo facciamo ogni secondo giorno. Questo ha un impatto economico, ecologico e anche sociologico. I nostri collaboratori hanno carichi di lavoro minore; a livello ambientale abbiamo meno sprechi, di energia e di acqua; infine c’è un impatto sociale, con i collaboratori che hanno più tempo per fare altre cose.

Un altro esempio, forse ancora più semplice. Qualche anno fa si discuteva sulle cannucce, non più di plastica, e poi monouso di carta, e via dicendo. Prima ci siamo impegnati per cercare delle cannucce di carta, e poi abbiamo deciso che non ci servono più. Abbiamo eliminato del tutto le cannucce, e non è un problema per gli ospiti, eliminando ogni impatto ambientale.

E ancora: con un riduttore di acqua, che costa circa 2-3 euro, un albergo può avere un risparmio di 150 euro all’anno; in una doccia riduce il flusso dell’acqua da 16 a 6 litri. Sono piccoli accorgimenti che permettono di fare tanto. Dobbiamo sapere che non si tratta solo del risparmio dell’acqua: il Comune deve infatti gestire l’acqua, e quindi risparmiare acqua vuol dire anche risparmiare lavoro, costi, energia.

Tra i progetti intorno all’acqua abbiamo tante altre iniziative: i riduttori d’acqua, le linee cosmetiche sostenibili, il distributore d’acqua in albergo, la pulizia a vapore a secco, la raccolta dell’acqua piovana, e via dicendo. Monitorare e sapere quanta acqua viene utilizzata è importante: nel 2020 abbiamo usato 300 litri d’acqua per pernottamento; so che altri alberghi con wellness come noi hanno invece una media di 450 litri al giorno. Ora siamo arrivati a una media di 170 litri al giorno per pernottamento. Così facendo riusciamo a migliorarci. Senza monitorare i dati non si sa come muoversi per migliorare; se sai da dove parti, sai sempre individuare una direzione da seguire.

Fondamentale in albergo è la comunicazione: noi spingiamo i nostri ospiti a riflettere, per aumentare la loro sensibilità sull’impatto ambientale. Noi scriviamo per esempio: “La maggior parte degli ospiti che è stata qui è stata eroica, e ha usato l’asciugamano più di una volta. Grazie per unirti a loro”. È psicologia, l’uomo va sempre con la massa. Se la maggior parte delle persone ha fatto così, voglio fare così anch’io.Questi sono solamente alcuni esempi di quello che facciamo in albergo: ce ne sarebbero tanti altri, ma non posso rubare il tempo agli altri relatori.

I nostri sono dei clienti sono “normali”, tanti vengono da noi da anni. Certo, tante cose che facciamo per ridurre il nostro impatto ambientale non vengono nemmeno avvertite dai clienti; per le restanti, se hai una comunicazione positiva, se riesci a coinvolgerli, non è mai un problema. Con l’esempio della pulizia delle camere, con un prezzo medio di 200 euro, è giusto sottolineare che non è facile togliere questo servizio. Ma in due anni un unico cliente ci ha chiesto di fare la pulizia giornaliera, per poi tornare sui suoi passi dopo due giorni, capendo che non era giusto.

Per quanto riguarda l’energia elettrica, siamo autonomi, grazie al fotovoltaico e ai cogeneratori. A livello di calore tutte le camere sono collegate al nostro sistema gestionale: nel momento in cui il cliente non è all’interno, il riscaldamento viene ridotto automaticamente. Noi necessitiamo di 500 kW di corrente elettrica al giorno: lo sappiamo, e quindi possiamo gestire bene l’energia, anche grazie al nostro sistema di accumulo. Quello che produciamo con il fotovoltaico viene lasciato nelle batterie e poi prelevato al momento del fabbisogno.

Io e mia moglie gestiamo l’albergo da 20 anni. Tante scelte le abbiamo fatte senza pensare al concetto di sostenibilità; durante la pandemia abbiamo invece ripensato tante cose. Prima per noi era indispensabile avere sempre il buffet a colazione e a cena; le normative hanno imposto il divieto, e ci siamo accorti che per il cliente non era un problema. Abbiamo capito quindi che possiamo cambiare tante cose, passo dopo passo, e per questo dal 2020 ci muoviamo verso una maggiore sostenibilità.

E il cliente apprezza il nostro impegno, anche a livello del nostro menu, che è stato ridotto nel tempo, concentrandosi per esempio sui prodotti locali, e riducendo l’uso della carne.

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