Grazie alla collaborazione con l'Università di Trento abbiamo impostato un aggiornamento del nostro piano turistico, e voglio approfittare dell'incontro di oggi, e della presenza dell'assessore Failoni, per far sì che ci sia un'apertura forte di confronto sul turismo che verrà.
È fondamentale che questo avvenga in un'ottica sinergica su tutta la provincia. Condivido in toto le parole del presidente Alotti, a partire dalle opportunità che la destagionalizzazione può assicurare. Il nostro obiettivo deve essere quello di avere 365 giorni all'anno di offerta turistica esperienziale, che può permettere anche di avere un tempo indeterminato a livello lavorativo, il che non è assolutamente un fattore secondario.
Dobbiamo peraltro continuare a fare i conti con un'emergenza che non si può trascurare: in futuro dovremo essere in grado di dimostrare di aver fatto delle politiche intelligenti per l'indomani, poiché la crisi vera la incontreremo alla fine dell'emergenza, quando dovremo raccoglierne i cocci. Speriamo quindi che possa realizzarsi davvero la rete citata da Alotti.
Dissento invece leggermente per quanto riguarda il titolo scelto per l'incontro, ovvero “un modello da ripensare”. Non penso si tratti di un turismo da ripensare, quanto invece di un modello che ha un'ossatura forte, un passato glorioso, che però deve essere aggiornato, e non ripensato o stravolto. È un modello che funziona, che ha avuto una grandissima crescita negli ultimi decenni, che ha bisogno di un aggiornamento sui temi attuali.