Il turismo che verrà dovrà continuare a essere di qualità, e di qualità ancora maggiore rispetto a quanto abbiamo fatto finora. Questo lo possiamo fare attraverso l'incremento del dialogo tra le categorie economiche. Come diceva il dottor Oliver, possiamo farlo attraverso un patto tra il territorio, tra coloro che vivono il territorio, gli operatori e il turista. È solo creando queste sinergie che possiamo trovare delle nuove modalità di vivere il territorio e il turismo.
Come Artigiani abbiamo la grande possibilità di essere presenti sul territorio e di aiutare il turismo. Questo perché siamo sul territorio nell'ambito della sua manutenzione: penso per esempio alle imprese boschive, con tutto il lavoro fatto dopo Vaia. Allo stesso tempo la manutenzione del territorio passa attraverso il restauro e la manutenzione di quelli che sono i nostri simboli, non solo la chiesa, ma anche il sentiero, il capitello, il dettaglio che ci ricorda la storia di un popolo, del passaggio che c'è stato.
Io sono di Rovereto, e penso alla valle di Terragnolo, una terra difficile, che a suo tempo ha vissuto grandi spostamenti; ci sono capitelli che ce li raccontano, la chiesa sperduta in mezzo al campo ci dice che lì c'era una comunità. L'attenzione verso i nostri simboli ricrea un valore, un valore che dopo tutto il tempo che passiamo a correre durante l'anno, ci riporta a una dimensione umana, ci porta a ritrovare noi stessi.
Dall'altra parte, come artigiani possiamo anche attivare il presidio del territorio. Siamo presenti per riqualificarlo attraverso le nuove generazioni e le nuove startup che possono portare avanti nuovi tipi di agricoltura e di mercato, che portano valore aggiunto.
Abbiamo poi la qualità dell'offerta, i prodotti trentini che vengono promossi dalla Camera di Commercio, che sempre di più hanno una grande qualità e una certificazione. Dall'altra parte parliamo della mobilità e della socialità di un territorio difficile. Grazie alle ditte artigiane dei trasportatori questo territorio è servito, e dovrà esserlo sempre di più, attraverso un trasporto dedicato, rispettoso, puntuale, che evita di creare disagi per il traffico. Parliamo poi di outdoor, e quindi dei servizi che si possono creare, attraverso gli artigiani specializzati. C'è poi tutto l'ambito della ricettività, che va implementato.
Come è stato ripetuto più volte c'è anche la fondamentale connessione del territorio, sia per la sua promozione che per il suo trasporto nella contemporaneità. È essenziale essere connessi, non ci sono dubbi. D'altra parte dobbiamo però essere consapevoli che su questo aspetto ci sono delle ritorsioni, ci sono degli aspetti che devono essere valutati, e quindi dobbiamo essere consapevoli di ciò che andiamo a promuovere.
Fondamentalmente credo che la nostra grande ricchezza sia quella di fare rete, tra tutti gli operatori che sono chiamati a lavorare sul territorio. Deve partire da noi e dalla nostra formazione la tipologia di turismo che vogliamo promuovere, che sia rispettosa, che sia high tech, che sia figlia di un futuro che possa garantire alle nuove generazioni di poter vivere il nostro territorio e di poterlo ritrovare. Sono gli operatori, sono i cittadini, siamo noi nell'ambito economico che dobbiamo essere formati e coinvolti nel portare avanti questi cambiamenti.
