Le riflessioni che stiamo facendo in questi giorni sono davvero importanti per quello che si sta definendo sempre di più come il “new normal”, cioè l'indomani della pandemia, che ha influenzato tutti noi, e che ha accelerato tante trasformazioni. Il turismo è certamente una linea strategica che abbiamo nel territorio e nella comunità, e sicuramente sta subendo pesantemente le trasformazioni delle nuove abitudini e delle scelte delle persone. Quello che possiamo fare in questi mesi che ci separano dall'avere la cura e il vaccino – sappiamo che probabilmente si parla di primavera – è quello di adattare il nostro sistema alle nuove opportunità che ci saranno.
Sappiamo che in questi anni abbiamo vissuto un consumo accelerato dell'esperienza turistica, delle destinazioni, del viaggio mordi e fuggi, della possibilità di prendere un volo Ryanair e di arrivare in poco tempo a vivere un'esperienza in altri luoghi con famiglia e amici, un'esperienza molto limitata nel tempo. Le trasformazioni che stiamo vivendo ci portano ad altri tipi di scelte: so che in questi giorni avete riflettuto sul turismo che guarda alle nuove modalità del lavoro, con lo smart working che ci permette di diventare una destinazione anche come luogo di lavoro e che offre in parallelo la possibilità di conoscere e scoprire un territorio. Annibale Salsa ha poi parlato dell'esotico del fuori porta, e penso che il territorio trentino dispieghi bene questo concetto. I
o credo che la politica del turismo non sia altro che la politica che viene fatta per il cittadino e dal cittadino. È esperienza di relazione con il territorio, è disponibilità a relazionarsi da parte della comunità, e credo che sia funzionale al benessere della vita delle comunità e della cittadinanza nel suo complesso. Sono convinta che queste trasformazioni portino a nuovi asset economici che si intrecciano bene con la possibilità di nuove startup, di un'imprenditoria giovanile che vuole immaginarsi un turismo forse più lento, forse più legato al capitale sociale e umano di un territorio, forse molto più legato all'ambiente della montagna che ci contraddistingue.
L'abbiamo visto quest'estate, e credo che sempre più le persone vorranno affrontare un'esperienza turistica che guardi al benessere e alla qualità della vita. E credo che la città di Trento e tutto il Trentino siano i luoghi ideali per coniugare questi nuovi bisogni, ormai in forte espansione anche in seguito alla pandemia.
Allora sì, usiamo questi mesi per offrire nuove opportunità e soprattutto per dare una prospettiva di sviluppo economico, sociale e culturale che possa dispiegare il “turismo di domani”. Un titolo davvero azzeccato, un tema che noi ci sentiamo di intraprendere nella politica reale messa in atto dall'amministrazione comunale di Trento. Come ho anticipato durante il corso della prima giornata della BITM, il Comune di Trento si appresta al nuovo piano di politica turistica, e sono certa che vorremo farlo insieme a livello di territorio, perché funzionerà tanto più quanto maggiore sarà la co-partecipazione di tutti gli attori, come abbiamo fatto nella breve esperienza di queste settimane per l'avvio della nuova versione di “Trento città del Natale”.
