Voglio partire dalla forza della comunità locale. Il dottor Bussoni, alla fine del suo intervento, ha detto che bisogna garantire la presenza delle imprese sul territorio, lasciandole lavorare. Credo che questa sia una frase fondamentale. Quando si parla di imprese lo si fa a 360 gradi, non solo dunque di turismo, ma anche di artigianato, di industria e di agricoltura.
L'agricoltura ha un ruolo determinante nella manutenzione e nella cura di un territorio, specialmente di un territorio verde e alpino come il nostro. L'importanza del settore agricolo per la manutenzione del territorio è stata ricordata anche in altri interventi. E su questo voglio fare un'affermazione forte: credo che anche il turismo sia un prodotto agricolo.
Oggi abbiamo discusso di tanti temi, tra questi l'innovazione. Sicuramente abbiamo bisogno di innovazione se vogliamo andare avanti e affrontare, dopo questa pandemia, il futuro. Ma abbiamo bisogno anche di sostenibilità, di rispetto, e di educazione. Dobbiamo educare e autoeducarci al rispetto del nostro territorio, e trasmettere questa cosa a chi viene a visitare la montagna, a chi frequenta i nostri territori, poiché gli equilibri alpini hanno bisogno di grande rispetto.
Anche il settore turistico, specialmente quello montano, deve proporre un modello di sviluppo diverso, più attento alle fragilità del territorio e agli ecosistemi alpini. Parlo di un turismo alternativo, integrato anche all'attività agricola, che ne promuova i suoi prodotti e le sue eccellenze, che sappia portare il turista all'interno delle nostre aziende, nelle fattorie didattiche, a far conoscere quelli che sono i percorsi produttivi, all'interno delle nostre cooperative, per conoscere come nasce un prodotto.
Credo che questo interscambio tra turismo e agricoltura vada valorizzato, e questo può accadere solo se ci sono grande dialogo e collaborazione tra tutti i settori economici trentini.