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XXI BITM - Conferenza Unipol - L'intervento di Aleardo Benuzzi

Categoria: Sfide del turismo montano

Anno: 2020

XXI BITM - Conferenza Unipol - L'intervento di Aleardo Benuzzi

Relatore: Aleardo Benuzzi - Responsabile funzione stakeholder engagement di Unipolsai

Tag associati: SostenibilitàIstituzioniDestagionalizzazioneFuturo del turismoLavoroEmergenza sanitariaCambiamenti climatici


Il professor Martini ha sostenuto temi che vanno assolutamente ripresi. È importante un coordinamento territoriale, è importante lavorare insieme in direzione del cambiamento. Già quello di questa sera è stato un punto d'incontro di questo tipo. Il turismo è per definizione un settore trasversale, chiamando in campo il commercio, l'artigianato e l'infrastrutturazione del territorio, attraversando quindi diversi settori. E questo è un punto forte: se sarà sostenibile, se riuscirà a guardare al tema della Green Economy come a quello del Crisis Management, se sarà in grado di sussumere al proprio interno tutti questi elementi, potrà continuare a essere un settore portante dell'economia trentina. È in questo senso che il turismo va ripensato, a partire dai risultati importanti che ha raccolto negli anni.

Il tema del Covid ha cambiato completamente il paradigma. C'è un prima e c'è un dopo, con il Covid è cambiato il nostro modo di pensare allo sviluppo. Tutti gli elementi di cui abbiamo parlato, dalla destagionalizzazione alla sostenibilità, esistevano già prima; il Covid li ha enfatizzati. Il tema del Covid non deve essere affrontato pensando che “speriamo che il vaccino ci permetta di tornare in fretta a fare quello che facevamo prima”. Questo non significa che dobbiamo guardare alla decrescita felice, assolutamente no. Dobbiamo però capire come mettere l'economia al servizio del benessere delle persone. Si tratta di un tema difficile, che abbisogna di un impegno quotidiano.

L'internazionalizzazione turistica che il Trentino ha vissuto è un punto di forza; ma se non pensiamo a un governo di questo fenomeno ci ritroviamo nella situazione in cui, al venir meno del turista esterno, dobbiamo sperare che il Trentino torni a essere apprezzabile per il turismo di vicinato. In quest'ottica è ancora più importante pensare a come rendere apprezzabile il Trentino 365 giorni all'anno.

Penso che la tematica del turismo sostenibile e responsabile debba riguardare in coordinamento tra loro le istituzioni, le imprese e le persone. E le istituzioni devono favorire questo processo: oggi ho letto per esempio della volontà della Provincia di Trento di emettere un bond; penso che questo dovrebbe essere finalizzato almeno in parte a favorire un cambio di passo sul turismo sostenibile. Le istituzioni, essendo i soggetti depositari del potere decisionale, possono favorire o penalizzare le scelte che verranno fatte dai soggetti economici: è un loro compito fondamentale.

Le imprese del settore turistico soffrono della loro dimensione e della loro frammentarietà, che non le aiutano ad affrontare problemi di Crisis Management: è quindi indispensabile la formazione di reti d'impresa, con le associazioni di rappresentanza che dovrebbero spingere le imprese su questa strada. È poi necessario impegnarsi anche su un percorso di adeguamento imprenditoriale, con la formazione degli imprenditori e dei lavoratori.

Vorrei poi sottolineare il ruolo che può avere l'assicurazione in questa fase. Il fatto di tutelarsi rispetto al rischio non è molto diffuso nella cultura delle imprese e delle persone in Italia. Penso ai grandi rischi, penso a quelli ambientali, economici e sociali: se non c'è un sistema che mutualizza il rischio, che lo rende sopportabile per i singoli partecipanti al sistema, non ci potrà essere un soggetto che se la cava da solo. Anche in questo campo il rapporto pubblico-privato è fondamentale. Non esiste nessuna impresa assicurativa che possa assumere e tenere a proprio carico rischi grandi come quelli ambientali, o come quelli economici della pandemia in corso, e quindi dovremmo pensare a un intervento misto tra imprese private e Stato per favorire il processo di messa in sicurezza. Fa parte anche questo del Crisis Management, il fatto di dotarsi di strumenti per trasferire il rischio in capo a soggetti specializzati. Il Cru, per la sua peculiare compresenza di soggetti diversi è a disposizione per questo dibattito. 

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