La BITM focalizza sempre il dibattito su temi di grande rilevanza. Il tema della destagionalizzazione, come sappiamo, rappresenta un po' una sorta di fiume carsico, che negli anni è riaffiorato spesso. Ultimamente è sfociato in maniera importante sul tavolo dei portatori di interesse e degli addetti ai lavori. Di fatto la BITM, come fatto gli altri anni, ha giustamente preso in considerazione anche in questa edizione gli attori del territorio, dall'ente pubblico alle associazioni, ma anche chi vive in prima persona il turismo. E questo è particolarmente degno di nota.
Per quanto riguarda il tema della destagionalizzazione o come correggevano i più dotti la “stagionalizzazione delle stagioni minori”, ovvero autunno e primavera, quelle che in Trentino Marketing definiscono come le “belle stagioni”, perché lo sono veramente, questo per noi è un argomento particolarmente importante. Proprio quando la curva degli arrivi si fa meno ripida, anche sulla scorta delle esperienze dei nostri vicini, è il momento di rilanciare il turismo e si può fare aumentando in maniera importante l'attenzione. Anche noi, come associazione di categoria, come il mondo economico in generale, lo stiamo facendo. È un'attività impegnativa se dobbiamo riempire gli spazi non del tutto colmi, dobbiamo – da un punto di vista aziendale – riposizionare il prodotto sul mercato, in questo caso il prodotto turistico. Va detto che per farlo bisogna accogliere quella che è la vocazione del territorio per promuovere un piano di sviluppo, dal punto di vista operativo.
Anche sulla scorta dell'esperienza fatta nel dirigere Confcommercio, mi sono accorto dell'importanza delle relazioni umane, delle persone. Dal mio punto di vista è doveroso promuovere anche una rivoluzione di natura culturale. Vedo sempre presente con grande piacere in questa kermesse la scuola, i ragazzi che saranno sempre di più il futuro. Perché è importante una rivoluzione culturale che si basa sulle relazioni e sulle persone? Se pensiamo al concetto di vacanza, questo è mutato in modo importante nel tempo. Mi viene da ricordare la distinzione degli antichi romani tra otium e negotium: questa è la sintesi del turismo se vogliamo, o per meglio dire la sintesi di quello che il commercio ha portato nel turismo. Chi viene in qualità di gentile ospite sul nostro territorio ha anche il piacere di trovare l'esercizio e l'esito del negozio; nel turismo il commercio ha un equilibrio, quello tra l'ozio e il negozio. Dal mio punto di vista questa rivoluzione culturale risulta essere particolarmente importante, perché rappresenta un valore aggiunto; questa rivoluzione fa sì, come diceva prima il direttore Cekrezi, che si alleghino alle foto che postiamo su Facebook anche delle emozioni. Emozioni prodotte dal territorio e dalle persone che vivono il territorio.
Si parla di sport estremi, di outdoor, che rappresentano questa sorta di “collettori” da legarsi sia al territorio che alla destagionalizzazione, essendo due categorie che ci danno l'opportunità di incrementare le presenze quando le curve degli arrivi si fanno meno ripide. È impossibile farlo? No, abbiamo degli esempi a livello internazionale che ci raccontano come questi momenti “tranquilli” possono essere riempiti di contenuti e di emozioni. Penso al foliage canadese e al famosissimo Hanami giapponese. Da questo punto di vista è necessario fare anche un investimento culturale per rendere il territorio più attrattivo in quelle belle stagioni.
Questo, del resto, non è l'anno zero del Trentino nella volontà di avere un turismo a quattro stagioni. Penso anche all'esperienza della pandemia, che ha aumentato quello che era l'outdoor in generale; anche prima c'era un forte “vivere” il territorio. Mi riferisco anche alla promozione del prodotto enogastronomico, che fa un po' da fil rouge nella visita del territorio, piuttosto che a tutta la filiera del bike, che con l'elettrico ha avuto un forte impulso, e alle escursioni autunnali, che ultimamente la fanno un po' da padrone. Penso che questo sia il momento in cui riuscire a cogliere le opportunità di un turismo a quattro stagioni per riqualificare l'offerta turistica.