XXV BITM - L'intervento di Elisabetta Bozzarelli

È veramente interessante il metodo di BITM di far sì che questo dialogo possa diventare sempre più un patrimonio condiviso, non solo tra chi si occupa di turismo, di montagna e di vivibilità del territorio, ma anche tra chi si sta preparando per la gestione e la cura del nostro bellissimo territorio e degli ospiti.
Lo abbiamo detto in conferenza stampa, quando è stato svelato il ricchissimo programma: quelli della BITM sono stati 25 anni di laboratorio, e penso che questa innovazione nella modalità in cui si lavorerà con gli studenti e le studentesse si muova in questo senso.
Trento quest’anno compie 20 anni dal suo titolo di Città alpina, un titolo importante. Nel percorso di questi anni abbiamo visto quanto questo titolo non sia stato accettato solo per le caratteristiche determinate dal nostro contesto: è stato soprattutto un modo di concepirsi come città ‘urbana’ alpina, all’interno di un percorso che ha portato recentemente il Comune ad adottare il nuovo piano di politica turistica. Un piano che è stato sviluppato in forte sinergia con l’Apt di Trento, in cui il Comune ha dato degli orizzonti valoriali, degli obiettivi di senso, con l’Apt che è stata chiamata a mettere il tutto a terra, secondo quello che è anche il suo ruolo dato dalla legge provinciale.
La filiera del turismo è molto ampia, non si parla solo dell’operatore: si parte da chi crea un prodotto, che poi viene messo nella filiera propositiva del nostro territorio. Essere qui al MUSE, nel Museo della città – lo dico con tutto l’orgoglio di averlo a Trento – è un’occasione ulteriore per ribadire la consapevolezza di essere ciascuno parte di un cambiamento, parte di un’esperienza che facciamo ogni giorno come cittadini nel confrontarci con le grandi sfide di oggi.
Quello che è successo solo pochi giorni fa a Valencia, quelle immagini che ci restituiscono una forza della natura in senso negativo, tutto questo ci deve portare a questa maturazione: non è più “c’è o non c’è il cambiamento climatico”; ci deve essere invece l’impegno di trovare, ai diversi livelli, le capacità di affrontarlo. Volendo vivere bene, ma vivendo con misura le opportunità di sviluppo. E penso che il tema di queste giornate sia soprattutto una ‘nuova’ opportunità: per dirla con Telmo Pievani, che sarà tra gli ospiti di queste giornate, dobbiamo riconquistare un po’ la biofilia, quella capacità di emozionarci, di avere un attaccamento vero al nostro territorio, alla nostra montagna. 
Forse, con un impegno serio e una nuova sensibilità – che implica sia una responsabilità collettiva che personale – queste sfide potranno davvero trasformarsi in opportunità. Senza lasciare indietro nessuno, perché senza inclusione, le vere opportunità non esistono.