Non c’è opportunità senza l’aiuto e senza il lavoro straordinario dei manutentori del territorio, che sono gli allevatori, gli agricoltori e tutti coloro che si occupano della filiera del legno. Senza gli agricoltori, lo ha detto benissimo Rossini, il paesaggio non sarebbe quello che vediamo adesso.
Il rapporto con la comunità è importantissimo. Gli agricoltori e gli allevatori devono sentirsi importanti. C’è un po’ il tema dell’https://blog.bitm.it/it/blog/details/sintesi-giornate-turismo-montano-2025-284; offriamo dei prodotti molto interessanti, che si differenziano di pascolo in pascolo, per via delle erbe diverse. Ma la burocrazia purtroppo sta limitando queste produzioni particolari, che sono il biglietto da visita dei nostri territori.
Torno poi alla parola opportunità: non c’è opportunità se non ci sono responsabilità, rispetto e percezione del limite. I territori montani hanno dei limiti, lo sappiamo benissimo.
La burocrazia non colpisce solo il settore agricolo, si tratta di un problema trasversale tra i settori economici. Ma la montagna ha diritto a delle regole speciali, a delle regole che forse la nostra Autonomia può mettere in campo. Le produzioni montane – da quelle artigianali a quelle legate al turismo – non possono infatti sopravvivere seguendo delle regole pensate per dei territori molto più ampi dei nostri.