È una sfida ogni giorno. Volevo complimentarmi con il nostro settore ricettivo: noi come aziende del turismo cerchiamo di fare accoglienza, ed è evidente che, se non abbiamo un settore che fa un’ospitalità di qualità, diventa faticoso anche per noi. Credo che anche i ragazzi presenti in sala, ascoltando con attenzione, possano appassionarsi a questo mondo che ruota intorno al turismo, che può dare grandi soddisfazioni.
Come dicevo, è una sfida continua. Ma abbiamo intorno a noi delle professionalità che ci garantiscono questa continua crescita. In Trentino abbiamo un sistema turistico che funziona, e che sta andando coerentemente in una direzione ben precisa. È un tema che avete affrontato anche l’anno scorso: allungare le stagioni, mettere a sistema i dati, lavorare sulla sostenibilità e sulla vivibilità delle destinazioni, perché gli ospiti hanno bisogno di godersi le nostre comunità in maniera sostenibile.
Sappiamo che gli ospiti, quando vengono sul territorio, hanno bisogno sì di trovare delle attività, ma anche di immergersi nella tradizione, nella storia che noi possiamo trasmettere attraverso tutta una serie di iniziative che mettiamo in campo, anche con le tante associazioni che collaborano noi. L’aspetto culturale è fondamentale: magari lo seguiamo senza la dovuta attenzione, ma è sempre maggiore la convinzione che dobbiamo andare anche in quella direzione.
Bisogna investirci, ma su questo posso dire che non abbiamo problemi di risorse: dobbiamo evidentemente canalizzarle nei settori giusti, strategici. La parte di tradizione, cultura, storia e autenticità: anche con Walter si parla tanto del mondo della ruralità, della valorizzazione dei nostri prodotti, aspetti che anche agli ospiti piacciono molto. Non dobbiamo inventarci nulla, dobbiamo invece mettere in evidenza quello che già abbiamo.
La parola magica è ‘fare sistema’. Se alcuni albergatori come Marco Masè sono stati degli anticipatori, le Apt hanno il ruolo di coordinatori e facilitatori. Abbiamo al nostro interno tutta la rappresentanza territoriale, dai Comuni al commercio, fino ad arrivare ai Parchi. Dobbiamo cercare di andare in questa direzione, si fa fatica, ma ormai la rotta è tracciata. I nostri competitor, mi sento di dirlo, in alcuni casi sono molto più avanti di noi: dobbiamo accelerare. C’è una sensibilità diversa rispetto al passato, ma se non si fa sistema il processo è molto più lento. Procediamo, ma con tempi troppo lunghi. Dobbiamo invece fare un’azione coordinata e veloce.