Sull’onda di quanto detto finora, mi sento di dare delle rassicurazioni. Già da anni in Trentino si lavora su una proposta che sia o di complemento o alternativa allo sci. Certo, se ragioniamo sui numeri la parte sciistica ha ancora una valenza preponderante. Ho sentito anche alcune parole forti, come per esempio da parte della professoressa Giacomoni, che ha detto che lo sci ha ore contate, o da parte di Nicoletti, che ha parlato dei caroselli che hanno degli spazi omologati. Noi a San Martino di Castrozza e a Passo Rolle facciamo della natura il nostro primo elemento. Sappiamo che gli ospiti scelgono il nostro territorio per la nostra natura, e proprio per questo con Trentino Marketing e con le altre Apt stiamo lavorando sul claim che è “Aperti per natura”. La consapevolezza che il rispetto per il territorio sia fondamentale non è in discussione.
Da più di 15 anni abbiamo per esempio un programma settimanale denominato “Oltre lo sci”, che permette di fare delle avventure sulla neve come complemento o alternativa dello sci. Gli studenti ci domandano come si concilia la sostenibilità ambientale con la proposta di attività outdoor. Rispondo sottolineando l'importanza del nostro asset fondamentale, ovvero il Parco naturale Paneveggio – Pale di San Martino (che comprende la nostra intera skiarea): noi facciamo tesoro della natura salvaguardata dal parco, e andiamo a proporre per esempio delle uscite alla scoperta delle tracce degli animali che vivono quei boschi, o delle uscite con le guide alpine che raccontano il territorio attraverso delle ciaspolate in questi stupendi angoli naturali, luoghi che sono cartoline per tutto il Trentino, dalla Baita Segantini (che rimane una delle cartoline fondamentali del territorio pur non essendo raggiunta da impianti ormai da anni) in poi. Certo, tutto questo va fatto in modo consapevole, rispettando l'ambiente, che è la risorsa primaria su cui giochiamo. Il nostro territorio è all'avanguardia da anni su questo aspetto, e non lo diciamo noi: le valli di Primiero e Vanoi sono riconosciute 100% rinnovabili da Legambiente. Questo significa che il territorio, attraverso il mix di 7 differenti energie rinnovabili, riesce a produrre 10 volte il fabbisogno di energia locale, vendendo il surplus sul mercato per mettere in campo delle innovazioni visibili poi anche al visitatore. Pensiamo per esempio ai nostri impianti di risalita, alimentati da energia pulita, o al fatto che il 95% delle utenze turistiche è collegato all'energia a biomassa per il riscaldamento. Stiamo inoltre realizzando dei tour per approfondire questa tematica ambientale, proponendo la visita della centrale idroelettrica di Forte Buso dopo aver fatto una ciaspolata in Val Venegia, così da vedere da dove nasce l'acqua, dove arriva e come viene trasformata in energia. Questo è un esempio importante di quello che si può mettere in campo. In ogni caso, gli impianti non vanno demonizzati.
Pensiamo per esempio al fatto che lo stupendo Altopiano delle Pale, senza impianti, d'inverno non potrebbe che essere fruito da pochissime persone. Invece poter utilizzare l'impianto per salire in quota, per usufruire di un punto di ristoro e dare la possibilità di fare una ciaspolata in questo deserto bianco è importantissimo. Finora si è parlato delle opportunità di fruire il territorio in modo adeguato, è vero, ma serve sempre quell'effetto wow, quell'effetto white che solo la neve riesce a mettere in campo.