Il commento al progetto dell’Alta Formazione di Roncegno
È stato molto interessante, vale sempre la pena ascoltare i giovani e sentire le loro proposte. Mi sono venute un paio di idee ascoltando la presentazione. Alessandro Franceschini parlava di un gioco, di una scoperta. Mi piace l’idea che si parli di una scoperta che va alla ricerca delle specificità: i ragazzi hanno individuato un modo per scoprire l'autenticità di un territorio in modo divertente, cercando le radici di queste località meno esplorate e meno conosciute.
I ragazzi hanno affrontato il tema dell’overtourism: ci sono molte località che sappiamo essere dei catalizzatori eccessivi di domanda; i temi della destagionalizzazione e della scoperta di località meno note (ma non per questo meno attraenti) sono aspetti interessanti. Sono rimasta positivamente colpita dal fatto che, nell’idea degli studenti l’app diventa uno strumento per mettere a sistema servizi, proposte e attori che esistono già sul territorio, che possono essere ulteriormente valorizzati.
E nel fare questo si sono preoccupati anche di provare a far permanere le persone sul territorio, importante perché accanto all’overtourism sentiamo spesso parlare del turismo “mordi e fuggi”. In una logica di riflessione sul valore dei nostri territori c’è anche da dire che sono territori che hanno molto da dire, e forse il primo passo è mettersi in ascolto e scoprire insieme a chi ci abita quali sono gli elementi più autentici.
È certamente importante distinguere la situazione in cui la capacità di carico di un territorio viene superata, e quella in cui ci sono dei picchi, la quale può creare a sua volta delle difficoltà. Come abbiamo detto prima, noi non abbiamo un luogo vuoto che si riempie e si svuota; abbiamo dei territori in cui la popolazione vive. Ecco che allora nei momenti di picco questo si sovrappone con le persone che vanno a lavorare, con quelle che ci abitano e che fanno la spesa e via dicendo. La comunicazione può fare la differenza, anche nel dire che il turismo va bene, non solo guardando al dato di arrivo e presenza. Un turismo che crea valore va a guardare anche altri aspetti. In apertura si sottolineava l’importanza della qualità della vita del residente: quando questa viene messa in discussione, c’è qualcosa nel sistema che non funziona più.
Prima è stata detto una cosa importante: quando le cose vanno bene è necessario capire come muoversi e affrontare i problemi. Lavorare su molti territori permette di andare verso una logica di distribuzione dei flussi e di riscoperta di località meno note, arginando dei fenomeni di overtourism.
Il commento al progetto del Liceo Rosmini
Mi sono venute in mente due keyword rispetto a questa presentazione. Mi ha stupito il fatto che la studentessa abbia detto che bisogna cambiare paradigma. Fa piacere che siano anche i giovani a dircelo, sì, bisogna riflettere sul come cambiarlo.
Un’altra parola che mi è venuta in mente è “consapevolezza”, su dove siamo, su che cosa possiamo offrire per non rischiare di diventare un non-luogo. Ecco che allora dobbiamo riflettere su quello che abbiamo di autentico, e su quello che possiamo offrire al turista. Mi riaggancio anche su quanto detto prima su sorriso e accoglienza: una riflessione va fatta sull’importanza di acquisire consapevolezza sulle sfide che ci aspettano e sul fatto che dobbiamo cambiare qualcosa.
La digitalizzazione fa parte di questo grande cambiamento che ci aspetta. I ragazzi la richiedono, si trovano a loro agio in questo modo per cercare e dare informazioni, e danno una loro proposta su come proporre e far conoscere il territorio. Prendendo spunto da questi primi due progetti è bene riflettere su come avvalersi di questi strumenti digitali per far conoscere attrazioni meno note, anche e soprattutto per colpire il target dei giovani.
Il commento al progetto dell’Istituto Don Milani di Rovereto
Ringrazio i ragazzi per la presentazione e per la modalità di analisi con punti di forza e punti di debolezza, con SWOT Analysis. Mi ha colpito il fatto che voi abbiate detto che il vostro lavoro si offre “non proposte concrete ma spunti di riflessione”. Non sminuitevi: per fare delle proposte concrete è necessario fare analisi approfondite, rivederle più volte, è una costante sia per chi fa ricerca che per chi lavora sul campo.
Il fenomeno turistico è molto complesso, ci sono molti attori, e quindi abbiamo una grande ricchezza ma anche una grande complessità. Nelle vostre riflessioni ci sono stati alcuni concetti che mi hanno colpito, a partire da quello di limite. Oggi non l’avevamo ancora esplicitato, è un tema più che una parola, un punto di partenza. È importante il fatto di riconoscere che ci sia questo limite, un limite che, guardando i punti di forza, può essere una grande opportunità. Il fatto che ci sia un limite non vuol dire bloccare tutto, e il titolo di questa manifestazione lo rende esplicito. Dobbiamo capire da dove possiamo ripartire e quali opportunità questo limite può offrirci.